Occupazione

A giugno previste oltre 7mila assunzioni a Genova, quasi il 50% dei lavoratori non si trova

I dati del sistema Excelsior di Unioncamere: al primo posto gli addetti alla ristorazione. Nel 22% viene offerto un contratto stabile, in aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2022

cucina stocafisso

Genova. Nel mese di giugno, in provincia di Genova si prevedono 7.230 assunzioni di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato (19.150 per il trimestre giugno-agosto). In Liguria le entrate programmate sono 17.230 (salgono a 39.270 entro agosto): è quanto emerge dal bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con Anpal per monitorare i fabbisogni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente.

Al primo posto tra le professioni più ricercate dalle imprese genovesi troviamo i 1.860 posti per addetti nelle attività di ristorazione (il 48% dei quali difficile da reperire), 680 posti per personale di pulizia (43%), 650 addetti alle vendite (29%), 270 addetti allo spostamento e consegna merci (32%), 210 operai specializzati nella rifinitura delle costruzioni (81%) e addetti alla segreteria e agli affari generali (31%).

Rasenta il 50% la percentuale di lavoratori difficili da trovare, principalmente per scarsità di candidati (33%). Tra le figure più difficili da reperire, le imprese genovesi segnalano, in ordine di difficoltà: operai specializzati delle lavorazioni alimentari (86% difficili su 70 richieste), tecnici in campo ingegneristico (83% su 70), specialisti nelle scienze della vita (83% su 50), conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali (83% su 140), operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (81% su 210) e tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (78% su 70).

Il settore dei servizi, nel complesso, assorbirà il 78% delle entrate previste a Genova così suddivise: 1.930 lavoratori nel turismo, 1.730 nei servizi alle imprese, 1.070 nei servizi alle persone e 890 nel commercio.

Il 68% delle assunzioni riguarderà imprese con meno di 50 dipendenti. Nel 22% dei casi viene offerto un contratto stabile, ossia a tempo indeterminato o di apprendistato, in aumento di 3 punti percentuali rispetto ad un anno fa, mentre nel 78% un contratto a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Il 35% dei nuovi assunti saranno giovani con meno di 30 anni. Sempre parlando di giovani, l’area aziendale in cui è previsto il loro maggiore inserimento è quella commerciale e della vendita (44%) seguita dall’area tecnica e della progettazione (38%).

Il 17% delle entrate è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, il 47% a impiegati e professioni commerciali, il 36% a operai specializzati e a professioni non qualificate.

Al 27% dei lavoratori previsti in entrata è richiesta l’istruzione secondaria, al 20% la qualifica o diploma professionale e al 13% la laurea; al 40% non viene richiesto un titolo specifico al di là della scuola dell’obbligo.

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