Ai ripari

Via Cornigliano, allo studio il divieto h24 per i tir. Ma quattro su cinque passano in deroga

Gambino: "Valutazioni in corso con l'assessore Campora, viabilità da ridisegnare a 360 gradi". Ieri solo 4 sanzioni su 20 transiti rilevati dalla polizia locale

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Genova. Divieto di transito per i tir in via Cornigliano valido 24 ore al giorno. Dopo l’incidente mortale della scorsa settimana e le proteste dei residenti, il Comune sta valutando un’estensione dell’ordinanza oggi in vigore dalle 9.00 alle 17.00, come chiesto all’unanimità dal Municipio Medio Ponente con una mozione approvata l’anno scorso.

A confermarlo che sono allo studio ulteriori misure è stato oggi l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino rispondendo ad alcune interrogazioni sul tema in Consiglio comunale: “Con l’assessore Matteo Campora si stanno facendo valutazioni per estendere il divieto h24. In origine non era stato fatto per dare alternanza di passaggi rispetto a Sampierdarena, dove il divieto vige da 17.00 in poi. Dobbiamo ridisegnare gli aspetti di viabilità a 360 gradi”.

Intanto in questi giorni sono frequenti i presidi fissi della polizia locale in via Cornigliano indirizzati in particolare ai mezzi pesanti. “Controlli ordinari”, assicura Gambino, che ribadisce del Comune: in tutto il 2022 sono state 1.741 le sanzioni elevate in quella strada (il 58% in più rispetto al 2017), oltre 400 quelle fatte dall’inizio del 2023.

Il punto è che molti degli autoarticolati che transitano ogni giorno in via Cornigliano possono farlo in virtù di deroghe specifiche concesse proprio dal Comune. “Ieri in tutta giornata, dalle 9.00 alle 17.00, sono state 4 le sanzioni su un totale di 20 passaggi. Gli altri in realtà erano autorizzati – riferisce Gambino -. Ci sono tre pompe di benzina, diversi supermercati e altre situazioni che comportano il passaggio dei tir. Ad esempio i mezzi da cantiere possono circolare e non serve nemmeno una deroga”. La nostra prova sul campo la settimana scorsa aveva rilevato quattro autoarticolati in mezz’ora. Probabile che almeno una parte di questi fossero autorizzati. Dati che avevamo chiesto a Tursi, senza tuttavia ricevere risposta.

L’assessore ha poi rimarcato che non c’è una escalation di criticità, ribadendo i dati che testimoniano un calo delle vittime per incidenti stradali a Genova negli ultimi anni, e ha attaccato l’opposizione a Tursi: “Sono stufo di sentirmi dire: te l’avevo detto. Continuo a sentire che ci vogliono presidi fissi ovunque per qualunque situazione, per poi sentirmi contestare il fatto che stiamo aumentando il numero di agende perché magari sarebbe meglio assumere assistenti stradali e insegnanti. Vorrei capire se c’è malafede o schizofrenia. Un maggiore e costante presidio della via è opportuno. L’obiettivo è avere zero morti e feriti, ma servirebbe un agente di polizia locale per ogni incrocio o passaggio pedonale e non basterebbero tutti quelli della città di Roma”.

Intanto il camionista marocchino indagato per omicidio stradale dopo la morte di Maria Mercedes Moran Huayamave ha detto agli inquirenti che è stato il suo navigatore a portarlo in via Cornigliano, ignaro dei divieti segnalati dai cartelli stradali. Un aspetto non secondario, dato che la maggior parte dei camionisti arriva da fuori Genova, non conosce la città e dunque si affida agli strumenti informatici. Che di norma non sono pensati per l’autotrasporto e quindi non avvertono sui divieti specifici.

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