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Trasporto pubblico, Lodi (Pd): “I quattro assi non miglioreranno la vita dei cittadini”

La consigliera comunale partecipa alla manifestazione sul tpl in Val Bisagno

 Cristina Lodi

Genova. Alla manifestazione sul trasporto pubblico locale in Val Bisagno che avrà luogo oggi, venerdì 12 maggio, dalle ore 18 in Piazza Romagnosi, parteciperà anche la consigliera comunale del Partito Democratico Cristina Lodi, impegnata per proporre alternative di mobilità meno invasive e più sostenibili.

«Parteciperò alla manifestazione per ascoltare la protesta dei cittadini e delle cittadine della Val Bisagno, che ancora una volta si vedono calare dall’alto il progetto dei quattro assi e ne sono molto preoccupati – afferma la consigliera Cristina Lodi – Il progetto presenta tutta una serie di limiti che sono già stati messi in evidenza, infatti peggiorerà il trasporto pubblico, taglierà 1 milione di km anno di servizio, aumenterà l’affollamento dei mezzi, costringerà gli utenti a fare molti più cambi di adesso, rendendo il viaggio ancora più scomodo. Con la conseguenza di portare le persone a utilizzare di meno i mezzi pubblici, mentre bisognerebbe fare il contrario.

Sappiamo che il Comune per ottenere finanziamenti doveva dimostrare di mettere almeno il 70% di corsie protette e l’impressione è quella che siano state inserite per poter ottenere il finanziamento senza pensare alle conseguenze che esse potrebbero determinare e alla loro vera funzione.

I problemi sono tanti: la partecipazione dei cittadini è stata immaginata solo in maniera residuale e ancora oggi sto attenendo la convocazione della commissione chiesta subito dopo aver ascoltato quanto accadeva dai colleghi dei Municipi. L’opera parallela dello Skymetro, a oggi, nonostante rendering e dichiarazioni del sindaco Bucci, pare non avere nemmeno un progetto preliminare, tanto meno un esecutivo, che oggi ho chiesto attraverso un accesso agli atti. Gli accessi agli atti a oggi avvenuti da parte di altre realtà hanno dimostrato che il progetto non c’è.

Credo che in questa città si debba ricominciare a rispettare la popolazione non con rendering, promesse o dichiarazioni, ma con serietà, trasparenza e costruendo percorsi partecipativi, perché i soldi i pubblici sono i soldi dei cittadini e delle cittadine genovesi e in questo caso specifico dei cittadini della Val Bisagno».

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