Dopo la gara

Stankovic: “Sarei strafelice di sedermi a un tavolo per il mio futuro, significherebbe che la Sampdoria va avanti”

Zanetti commenta in sala stampa: "Impressionante una tifoseria così, non meritano ciò che stanno subendo fuori dal campo"

Stankovic

Genova. In una stagione disgraziata l’ennesimo gol subito nel recupero è l’ultima beffa in ordine di tempo per una Sampdoria che questa sera non aveva praticamente rischiato nulla nonostante l’Empoli avesse messo in campo tutti gli elementi offensivi per raggiungere la salvezza. Ancora una volta un cambio obbligato in difesa nel momento più delicato della partita, con Amione costretto a uscire. Una trama già vista. C’è poco da dire sul campo, invece a fare notizia è la dichiarazione spontanea che Paolo Zanetti, allenatore dell’Empoli, ha voluto rilasciare a fine conferenza: “Oggi il pubblico ha vinto, è stato impressionante vedere una tifoseria tifare così per 95 minuti e con la squadra già retrocessa. Loro non meritano quello che sta succedendo fuori dal campo, come non lo meritano il collega, molto passionale nel vivere le partite, e i giocatori. Questo è stato il sentimento di tutti noi in questo stadio meraviglioso e ci tenevo a dirlo”.

Dejan Stankovic commenta: “La loro stagione, come affetto per il club è da 10” e sullo striscione di contestazione alla squadra esposto a inizio partita risponde lapidario: “Hanno tutte le ragioni”. Per poi aggiungere: “Siamo andati in B e il loro affetto non si mette in dubbio, loro lottano, sostengono la squadra per vedere la Sampdoria lottare in campo e hanno tutte le ragioni”.

E anche stavolta l’impegno non è servito a vincere: “I giocatori hanno dato tutto speso tanto, lottato, subìto quello che dovevamo subire, ma non è stato un dramma, siamo stati organizzati, abbiamo segnato, potevamo fare il secondo gol e come un romanzo già scritto succede il contrario di quello che abbiamo preparato. Non ho più parole a descrivere come stiamo, una vittoria ci dava una settimana tranquilla, solo quello volevamo. Quest’anno abbiamo subito tanti colpi durissimi, episodi che ci hanno ucciso”.

Sulla situazione societaria il mister risponde: “Questo club non deve sparire, tutti si devono impegnare molto. Mi è stato chiesto se io penso di rimanere. Io sarei strafelice a trattare se rimango o vado via perché significa che la Sampdoria va avanti”.

Il cambio di Quagliarella è stato dettato dall’autonomia del giocatore, che non ha i novanta minuti nelle gambe. Stankovic spegne ogni tentativo di ‘gossip’: “Fabio è un grandissimo professionista non è che lo scopriamo adesso che è un grandissimo campione. Con lui non ho mai avuto nessun problema, potete chiedere a lui. Non devo neanche giustificare quello, siamo adulti c’è poca differenza tra le nostre età e ci capiamo molto e bene. L’ho già detto dopo Udine: i suoi movimenti sono da punta vera. I ragazzini devono imparare da lui. Spero che si trattenga nel mondo del calcio ha tanto da dare, è un grandissimo campione, ma quando viaggiava a mille era un fuoriclasse”.

 

 

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