Il caso

Soprintendenza delle Brutte Arti, pagina Facebook rimossa dopo un post contro la diga

"In una giornata come questa, dove si celebra una opera che cuba un miliardo di euro, non si può e non si deve rovinare la festa"

sbrag diga

Genova. “Si può scherzare su tutto ma non sulla diga”, questo il commento amaro dei gestori della pagina satirica “La Soprintendenza delle Brutte Arti di Genova” dopo che, questa pomeriggio, Facebook ha rimosso dal sistema la pagina. La brutta sorpresa è arrivata dopo che questa mattina era stato pubblicato un post che, a suo modo, ironizzava sulla cerimonia di inaugurazione dei lavori della nuova diga.

Il post, intitolato “Discorsi da Bar, discorsi da Diga” metteva in scena un dialogo di fantasia sulla sicurezza della struttura e la grandiosità della celebrazione, e in poche ore aveva ricevuto decine di commenti, likes e condivisioni.

Il post, anche visibile sul sito della SBrAG, nei fatti usava toni già utilizzati in passato dalla pagina, che, proprio grazie alla sua ironia e al sua sempre affilato sarcasmo, da tempo è diventata un punto di riferimento per la critica alle scelte urbanistiche prese in città. Presenti e passate.

Non è chiaro se è stata sospesa o addirittura cancellata, azzerata – ci spiegano gli editor – lo sapremo nei prossimi giorni. Abbiamo fatto ovviamente reclamo seguendo le modalità del social netowork e staremo a vedere. Ci era già successo in passato, ma erano ‘saltati’ solamente i post”. Ma cosa può essere successo? “Beh in una giornata come questa, dove si celebra una opera che cuba un miliardo di euro, non si può e non si deve rovinare la festa“. Saranno arrivate delle segnalazioni in massa? “Non lo sappiamo, non c’è stato detto – osservano – ma in questi giorni abbiamo visto sui social decine di post sponsorizzati da chi quest’opera la sta portando avanti. Le conclusioni ci sembrano ovvie”.

E adesso? “Adesso aspettiamo di vedere come si evolverà la situazione – concludono – siamo su un social privato, la cosa non ci stupisce e non ci spinge a recriminare vanamente sui valori della democrazia. L’unica cosa che possiamo aggiungere è che il nostro lavoro, seguito e apprezzato da moltissimi genovesi, non si ferma certamente qua”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.