Genova. “Genova è una città d’arte e cultura a tutti gli effetti, proprio come Venezia, Roma, Firenze, Napoli o Torino. È unica nel suo genere, ma non ha nulla in meno alle altre città e per questo è in grado attrarre sempre più turisti e visitatori” dice Fabio Serpi, coordinatore Assohotel Confesercenti Genova.
“Tra il centro storico medievale più esteso d’Europa, i Palazzi dei Rolli, tutte le iniziative culturali e artistiche promosse da Palazzo Ducale e i grandi eventi come Slow Fish o The Ocean Race, Genova non passa di certo in secondo piano” spiega Serpi.
“Genova è diventata, negli anni, una delle mete più ambite sia dal turismo nazionale sia internazionale. In città arriva un alto numero di persone sia dall’Europa sia da fuori, soprattutto dall’America. Si ospitano principalmente famiglie ma anche tante giovani coppie intorno ai 30 anni, e nell’ultimo periodo sta crescendo anche il numero di lavoratori che scelgono Genova per lavorare in smart working” continua Serpi.
Ponte 2 giugno
Dopo i ponti di Pasqua, 25 aprile e 1° maggio in cui si è registrato un sold out nelle strutture ricettive e nei ristoranti, anche il 2 giugno fa già segnare l’80% dell’occupazione delle stanze degli hotel.
“La percentuale delle prenotazioni è ottimo, in linea con i ponti precedenti” dice Serpi. In merito ai flussi turistici Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ha affermato inoltre che “il ponte del 2 giugno rivelerà già un’anticipazione di quella che sarà l’estate in Liguria in termini di presenze. L’obiettivo è di superare i numeri dello scorso anno quando, da giugno a settembre, in cui la nostra regione ha fatto registrare 8 milioni di turisti”.
Tuttavia come aggiunge l’assessore al Turismo e ai Grandi eventi, Augusto Sartori “l’obiettivo per il 2023 è la destagionalizzazione cioè far sì che la stagione continui anche oltre il mese di agosto. Per ottenere questo, oltre a sostenere gli operatori con i bonus assunzionali, sarà nostra premura utilizzare la maggior parte delle risorse erogate per la Liguria dal Ministero del Turismo con il Fondo Unico Nazionale per il Turismo per iniziative e manifestazioni che non abbiano luogo solo nei mesi estivi ma anche nelle altre stagioni perché la nostra regione è bella e accogliente tutto l’anno”.
Note dolenti
Non tutto però è “rosa e fiori”. Come in ogni città e contesto, anche nel turismo genovese emergono delle note dolenti. Se da una parte va tutto a gonfie vele, ci sono ancora alcuni settori, non di certo di secondo piano, che rimangono in ombra e si ripercuotono negativamente sull’andamento generale.
“Sicurezza e trasporti – dice Fabio Serpi – sono i due elementi su cui Genova ha ancora molto da lavorare e che al momento rallentano il nostro potenziale turistico. Come in tutte le città anche la nostra ha zone in cui il disagio e il degrado sono elevati. Le forze dell’ordine e la polizia locale si danno da fare, è vero, ma non basta. Bisogna fare di più perché a volte viene a mancare la percezione di sicurezza. Dall’altra parte occorrebbe potenziare e rivedere il sistema dei trasporti, dalle autostrade alle ferrovie. C’è chi prima di partire controlla la situazione del traffico autostradale o gli orari e le coincidenze dei treni, e sempre più spesso, poi si muovono su altre città”.