Genova. In un momento in cui a livello nazionale si giocano ancora i destini dei fondi legati al Pnrr, la Nuova diga di Genova è la prima grande opera di valenza strategica che si avvia alla costruzione razie al lavoro sinergico dell’Autorità di Sistema Portuale, delle Istituzioni territoriali e del Governo nazionale. Il 4 maggio la cerimonia di inizio dei lavori in mare.
La nuova diga foranea sarà il fulcro della rivoluzione che renderà i Ports of Genoa
ancora più competitivo e capaci di dare gamba all’export del Made in Italy nel mondo. Una rivoluzione anche green, perché figlia anche di lunghi e approfonditi studi preparatori anche e soprattutto dal punto di vista dell’impatto ambientale. Una rivoluzione per il Paese, la Liguria e Genova, che già dall’esecuzione della nuova diga assumerà una fisionomia diversa, più ampia e moderna e capace di competere alla pari con i porti più grandi di Europa. Solo la fase 1 della Diga – quella che prenderà il via il 4 maggio – prevede l’impiego di 950 milioni, di cui 600 del PNRR, 100 milioni dalle Amministrazioni Regionale e territoriali, 250 a valere sulle risorse dell’AdSP tramite sottoscrizione di un mutuo con la BEI.
Ma quali sono i numeri della diga? La nuova struttura avrà 6.3 km di sviluppo longitudinale complessivo, che permetterà di compiere l’accesso e le manovre in sicurezza anche per le grandi navi portacontainer fino a 450 metri di lunghezza. Le navi da crociera “World-class” che potranno facilmente attraccare grazie alla nuova diga. La nuova diga migliorerà la separazione dei traffici commerciali dal traffico passeggeri (crociere e traghetti) e diporto grazie ai 2 ingessi dedicati.
Inoltre la nuova foranea poggerà su fondali profondi fino a 50 metri: per il basamento si utilizzeranno circa 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso, su cui verrà posizionata una struttura composta da circa 100 cassoni cellulari prefabbricati di cemento armato alti 33 metri, larghi fino a 35 e lunghi circa 67.
Per il riempimento dei cassoni saranno utilizzati anche, fra gli altri materiali di risulta, quelli provenienti dalla demolizione della diga esistente: 2200 metri nella prima fase, 1665 metri nella seconda fase. Il risultato di tutto ciò sarà un nuovo cerchio di evoluzione per le manovre delle navi all’interno del canale di calma del porto commerciale di Sampierdarena, che passa da 200 a 800 metri.