Genova. Al contrario ma in modo diverso. La Genova del calcio già al termine di questo weekend sportivo lungo potrebbe trovarsi “ribaltata” a un anno di distanza: il Genoa in Serie A e la Sampdoria in Serie B. Euforia da una parte e sconforto dall’altra che quest’anno saranno ancora più accentuati. Perché il dolore genoano dello scorso anno era attenuato dalla speranza riposta nella nuova proprietà e perché sull’euforia blucerchiata pesavano già i contorni della difficile situazione societaria.
Il Grifone scenderà in campo domani contro l’Ascoli alle ore 14. Tra le mura amiche, il Genoa potrà festeggiare il ritorno in Serie A guadagnando un punto sul Bari, oggi a 6 punti di distanza e impegnato in trasferta contro il Modena. L’importante è in ogni caso chiudere la pratica promozione prima dello scontro diretto contro i pugliesi dell’ultima giornata a Marassi. Pesa il punto di penalità che inficia la classifica della squadra di Gilardino, con una lunghezza in più basterebbe vincere domani per abbandonare la serie cadetta indipendentemente dagli altri risultati.
In caso di vittoria sull’Ascoli, insomma, basterà che i pugliesi non vincano. Se a Marassi sarà un pareggio, il Bari dovrà perdere. Se si verificheranno queste condizioni i rossoblù potranno festeggiare con due giornate in anticipo. A dare una mano saranno certamente gli oltre 33mila di uno stadio Ferraris gremito in ogni ordine di posti, pronto a garantire il calore delle grandi occasioni.
Lunedì, invece, potrebbe calare il sipario sulla permanenza in Serie A della Sampdoria per la quale ormai la retrocessione in Serie B pare scontata. La cosa più triste, però, è che a differenza della retrocessione del 2011 il primo pensiero non sarà il ritorno in Serie A ma la speranza di poter giocare la serie cadetta viste le note vicende societarie. I blucerchiati giocheranno lunedì alle 18,30 contro l’Udinese, e in caso di sconfitta, potrebbero salutare la massima serie qualora lo Spezia battesse sabato la Cremonese o l’Hellas Verona domenica il Lecce.
Resta alto il livello della tensione nei confronti della società ma anche della Lega Calcio. Oggi a Milano la contestazione degli ultrà davanti all’hotel Gallia dove era riunita l’assemblea dei club di Serie A. Nel mirino le possibili ripercussioni dopo l’interruzione di Sampdoria-Spezia con fumogeni. “Liberate la Samp”, hanno cantato a lungo i supporter blucerchiati. Una liberazione che ormai non ha più nulla a che vedere con le vicende sul campo.