Genova. Una festa che si è protratta sino a sera in centro città. Il pullman scoperto è partito da piazzale Kennedy e ha raggiunto piazza De Ferrari alle 19.30, al culmine della giornata che ha visto il Genoa tornare in Serie A. Dopo la festa allo stadio Luigi Ferraris, le celebrazioni per il ritorno nella massima serie dopo solo un anno di purgatorio, si sono spostate come tradizione nel centro cittadino. I giocatori hanno festeggiato insieme ai loro tifosi stappando bottiglie, accendendo fumogeni e cantando insieme a loro, in uno scambio di maglie e striscioni. Ad accoglierli fuochi d’artificio.
Migliaia le persone che si sono riversate in piazza in attesa dei protagonisti di una cavalcata iniziata non come inizialmente i tifosi speravano, con qualche difficoltà nella gestione da parte di Blessin che a un certo punto sembrava non avere più in mano lo spogliatoio.
Un corteo è partito da via Canevari e si è diretto verso il centro, dove molti supporter erano già confluiti alla fine della partita. In piazza De Ferrari è atteso il pullman della squadra per l’acclamazione generale. Due enormi Grifoni sono stati appesi al Ponte Monumentale.
Tra i cori immancabile “Guasto d’amore” di Bresh, canzone simbolo di questa stagione e poi gli sfottò alla Samp sulle note di Annalisa. La promessa di organizzare presto il funerale, forse già in occasione di Genoa-Bari, all’ultima giornata di campionato, coi pugliesi già condannati ai playoff dalla squadra di Gilardino.
La svolta della stagione con la scelta coraggiosa da parte della Società di promuovere Gilardino dalla Primavera come allenatore prima ad interim, poi confermato.
Un allenatore che ha saputo ricostruire il gruppo ed esaltare le qualità di alcuni giocatori come Gudmundsson, lasciandolo libero di spaziare in zona offensiva.
Fondamentale anche il ritorno di Mimmo Criscito, che anche lui ha subito la maledizione che quest’anno ha colpito la fascia sinistra del Genoa con un infortunio nella scorsa giornata, ma che così ha chiuso un cerchio aperto con quel rigore sbagliato nel derby. Col senno di poi il punto di ripartenza in ogni senso.
Una rosa ampia, con Coda che, pur non avendo segnato tanti gol come gli anni scorsi, ha giocato per la squadra, dispensando assist e mostrando di essere importante in ogni frangente. Ekuban, nonostante l’infortunio, è apparso recuperato anche nel cuore dei tifosi.
La difesa è stato un altro punto fermo della stagione, con Martinez cresciuto a livello esponenziale, unico in grado di togliere il posto a un buon portiere come Semper. Dragusin ha dissipato ogni dubbio iniziale lavorando a testa bassa e mettendo fisico e furbizia contro ogni avversario, segnando anche gol importanti, Bani ha la stoffa del capitano, Vogliacco una certezza.
Il recupero di Badelj è stato determinante per far tornare in equilibrio il centrocampo.
Nonostante infortuni, torti arbitrali, il punto tolto e squadre chiuse il più possibile per non subire gol, il Genoa è tornato nella massima serie e ora il futuro è tutto da scrivere con una proprietà che pare voler investire davvero e che, con un anno di ritardo, è chiamata a mantenere la promessa fatta ai tifosi quando l’hanno acquistata.
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