Emozioni

Genoa in A, Gilardino: “Promozione merito del dna forte del gruppo che si è creato”

"Son tre notti che non dormo, alle 4-4,30 guardavo il cellulare e i pensieri erano tanti comunque: per responsabilità verso noi stessi e verso i tifosi"

alberto gilardino

Genova. Era teso, nei box riservati a coloro che riprendono la partita per questioni tattiche-statistiche sopra la tribuna stampa. Al primo gol di Bani non ha esultato, ha imprecato dopo qualche occasione clamorosa sbagliata e si è lasciato andare al raddoppio di Badelj. Il gol dell’Ascoli lo ha visto di nuovo tornare teso, per poi sparire poco prima del fischio finale.

Alberto Gilardino è di sicuro uno dei fautori di questa promozione in serie A. Da quando è arrivato ha saputo ricostruire un gruppo unito, ciò che era mancato ad Alexander Blessin.

“Ora dobbiamo festeggiare, e anche tanto, è merito dei ragazzi, dello staff, di chi ha lavorato dietro le quinte, dai magazzinieri ai giardinieri, merito al nostro popolo, oggi sono stati indescrivibili, c’è stato qualcosa di incredibile”.

Un allenatore serio, che difficilmente si lascia andare a un sorriso, sempre concentrato. “Son tre notti che non dormo, alle 4-4,30 guardavo il cellulare e i pensieri erano tanti comunque, rivolti alla responsabilità in primis con noi stessi e poi verso la nostra gente, sei mesi fa non era così scontato arrivare a questa promozione e soprattutto a due giornate dalla fine”.

Il grazie più grande lo dice alla sua famiglia: “A mia moglie e alle mie figlie, ai miei genitori e una dedica speciale a mia nonna, che per me è stata una seconda madre per me, ha contribuito lei a questo traguardo”.

Vivere la partita dall’alto per Gilardino è stato un turbinio di emozioni: “Uno spettacolo incredibile, non semplice viverlo dall’alto, anche se si vede molto bene. Non è stata una partita semplice, ma siamo riusciti a farla diventare noi come volevamo avendo creato situazioni nitide”.

L’uscita di Sturaro confermata per un problema all’adduttore.

Gilardino festeggia anche una doppia promozione, quella della Primavera: “Sono felice per tutti coloro che hanno contribuito so la dedizione che c’è lì”.

La media punti più alta del campionato è del Genoa targato Gilardino, un tocco magico che ha avuto nella solidità difensiva e nell’imbattibilità casalinga le fondamenta più solide. L’altro aspetto è la forza del gruppo, appunto: “Io credo, oltre all’aspetto tattico e di idee, di aver dato fiducia ai ragazzi, consapevolezza, creando un dna forte a livello del gruppo con giocatori mentalizzati e tatticamente preparati, un mix di giovani e di giocatori di esperienza”.

Lo dice lui stesso che forse il coinvolgimento dei giocatori è stato fondamentale: “Pur avendo avuto una breve carriera da allenatore in D e in Lega Pro, il cambiamento è stato abbastanza radicale, ma il mio modo di vedere calcio è rimasto lo stesso e anche atteggiamento nei confronti dei ragazzi, di dialogo, di dirsi le cose, parlare e coinvolgerli dentro l’allenamento e nella vita quotidiana”.

Sull’investitura di Blazquez, che lo conferma anche per la Serie A, risponde umilmente: “Mi fa piacere che Blazquez dica queste cose, ora festeggiamo, ma vogliamo finire nel migliore dei modi il campionato. Poi ci siederemo a un tavolo e cercheremo di programmare”.

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