Genova. “Se oggi questa edicola è ancora aperta, resisto nonostante la mia età e non mi arrendo alle difficoltà economiche è per mio marito, morto lo scorso anno” racconta con voce emozionata e gli occhi appena lucidi Piera Antenucci, classe 1948, titolare da 40 anni dell’edicola tra piazza Ferretto e Salita Pollaiuoli, nel cuore del centro storico.
“Il ricordo di mio marito mi dà la forza di andare avanti. Ma lo faccio anche per mia madre che mi ha insegnato l’importanza del lavoro per una donna. Tirare su ogni mattina la saracinesca mi fa sentire viva. A casa non ci voglio stare, mi annoio” spiega Piera.
Piera accoglie i clienti con il sorriso e l’entusiasmo del primo giorno di lavoro in un periodo in cui si assiste alla chiusura, a macchia d’olio, di edicole e chioschi di giornali sostituiti, in alcuni casi, da distributori automatici h24 di quotidiani, come è accaduto ad Arenzano, vicino Genova, primo caso in Italia.
Largo della Zecca, via di Porta Soprana, Largo Lanfranco, via della Maddalena, via XX Settembre, piazza Caricamento e, più recentemente, Largo Pertini sono infatti solo alcune delle vie, centralissime di Genova, in cui le edicole hanno abbassato la serranda per sempre in un clima di declino generale e “catastrofico” come l’ha definito il giornalaio Stefano Corrado a Genova24 e ribadito anche da Franco Rondanina, coordinatore provinciale Fenagi, sindacato della Confesercenti che rappresenta le aziende di rivendita dei quotidiani e periodici.
“Quando mio marito, comandante di navi mercantili, ha smesso di navigare in giro per il mondo, abbiamo deciso di aprire questa edicola perché a entrambi piaceva stare a contatto con la carta e le persone. Abbiamo lavorato insieme, fianco a fianco, finché lo scorso anno un brutto male l’ha portato via” racconta ancora Piera, immersa da una parte tra pile di quotidiani e riviste accatastate sopra, sotto e accanto al bancone, e dall’altra tra una radio anni Ottanta sempre accesa sulle notizie del giorno e una fotografia del marito affissa alla parete.
“Mi piace molto il mio lavoro, amo stare in mezzo al notizie e alle persone, soprattutto quando si fermano per fare due chiacchiere e mi raccontano le loro vite. Qui nella zona ormai, dopo tanti anni, conosco tutti come le mie tasche. Non solo volti e storie, ma anche vicoli e stradine del centro storico, in continua trasformazione – sottolinea Piera mentre versa lo zucchero nel cappuccino che il cameriere del bar accanto le ha portato per colazione insieme a un pezzo di focaccia.
Il centro storico cittadino, e in particolare il sestiere del Molo, in cui ha sede l’edicola di Piera, sta attraversando una profonda fase di riqualificazione e rigenerazione urbana a partire dal Piano Caruggi, promosso dal Comune di Genova, che prevede la valorizzazione dell’arredo urbano, l’apertura di nuovi community hub, inaugurazioni di temporary shop, visite turistiche, laboratori, formazione, sostegno alla fasce più deboli, interesse per l’arte e la creazione di una rete di prossimità.
“Il Corrierone bello, ecco, tieni…aspetta prima di andare, ti regalo qualche magazine” dice Piera con confidenza e simpatia a una ragazza entrata per comprare il quotidiano, prima di salutarla e invitarla a tornare il giorno successivo.