Genova. Dopo mesi di attesa e diversi rinvii, salvo sorprese dell’ultimo minuto, questo mercoledì 24 maggio è fissata l’udienza al Tar Liguria in merito ai ricorsi presentati. Che sono addirittura cinque. Oltre a quello dei cittadini di Sampierdarena, sostenuto dalle Officine Sampierdarenesi insieme al municipio Centro Ovest retto da Michele Colnaghi, anche alcune imprese di shipping hanno intenzione di mettersi di traverso rispetto alla volontà di Autorità portuale (su spinta del Comune di Genova) di dislocare a ponte Somalia i depositi chimici di Superba e Carmagnani, oggi a Multedo.
I soggetti economici dietro i ricorsi sono imprenditori e gruppi storici e molto importanti. Uno è Beppe Costa, che oltre a essere presidente dell’Acquario di Genova e di palazzo Ducale, è anche presidente di Sampierdarena Olii e amministratore delegato di Saar Depositi Portuali. Due i motivi di ricorso, uno contro la procedura amministrativa scelta da Adsp, l’altro contro l’accoglimento, sempre da parte di palazzo San Giorgio, dell’istanza di Superba insieme al rigetto di quelle dei competitor, tra cui le società di Costa.
Gli altri operatori sono Grimaldi Euromed e Gruppo Campostano secondo cui il trasferimento di Carmagnani e Superba nel porto commerciale impatterebbe negativamente sui traffici dei gruppi e danneggerebbe anche l’occupazione della Compagnia Unica visto che il nuovo maxi-polo chimico occuperebbe a Ponte Somalia un’area di 77mila metri quadrati dove attualmente vengono movimentati container e merci varie.
Attualmente, le navi di Grimaldi operano proprio a Ponte Somalia (al terminal San Giorgio di proprietà del gruppo Gavio) e uno spostamento dei depositi da Multedo a Sampierdarena, secondo l’armatore, creerebbe notevoli danni al traffico portuale. Il terminalista Campostano, invece, controlla il Terminal Forest che si trova sempre sulla banchina di Ponte Somalia e sarebbe costretto a spostare altrove il proprio business qualora il trasferimento di Carmagnani e Superba avesse luogo.
Nei ricorsi viene inoltre richiamato l’aspetto relativo alla sicurezza, visto che 75 serbatoi contenenti sostanze chimiche che verrebbero realizzati a poca distanza da altre aziende che si trovano sui moli. LA sicurezza è la preoccupazione principale anche dei cittadini sampierdarenesi, visto che le case più vicine, in linea d’aria, a ponte Somalia sono collocate a una distanza di 300-400 metri. Nelle ultime settimane il ricorso dei cittadini sampierdarenesi è stato ulteriormente arricchito con un centinaio di pagine di annotazioni, costituendo il più corposo dei materiali che i giudici del Tar sono chiamati a esaminare.
Durante l’udienza del 24 maggio è probabile che alcuni ricorsi siano discussi immediatamente e altri rinviati, vista anche la mole di materiale.
Nel frattempo è ancora aperta la finestra per la presentazione delle osservazioni al progetto. Dopo le richieste di integrazioni e le relative risposte fornite dal proponente, sono scattati i 4 maggio i 30 giorni previsti dalla normativa per presentare osservazioni al progetto, in attesa che venga deciso il suo passaggio eventuale alla valutazione di impatto ambientale. Sul sito di Regione Liguria sono stati depositati tutti i documenti, dai disegni alle richieste di integrazioni degli uffici regionali e le relative risposte.
Il termine ultimo per le osservazioni è il 3 giugno: terminata questa fase gli uffici regionali dovranno decidere – ed è questo l’obiettivo della fase di screening attuale – se il progetto dovrà passare all’esame dell’impatto ambientale o, altrimenti, essere subito approvato, come peraltro richiesto dalla stessa Superba visto che, secondo l’azienda, non ci sarebbero dei cambiamenti sostanziali nel nuovo impianto e anche i volumi trattati potrebbero essere in linea con gli impianti esistenti.
E dopo la “scesa in campo” contro i depositi anche dei lavoratori della Culmv e del Terminal Forest – visti anche in piazza con i comitati e cittadini, 10 giorni fa, in occasione del consiglio municipale davanti a palazzo San Giorgio – aumentano i dubbi sulla questione occupazione. Sì perché anche nello stesso documento presentato da Superba si fa riferimento alle normative di legge che riguardano i terminal portuali e il fatto che la movimentazione di navi cisterna a Ponte Somalia pregiudicherebbero l’operatività delle banchine vicine.
“Riguardo le navi cisterna, l’elemento che maggiormente condiziona la movimentazione complessiva di un deposito costiero, si segnala che la tipologia di attività svolta in banchina (imbarco/sbarco di prodotti liquidi pericolosi) rende preferibile l’utilizzo di banchine dedicate alla movimentazione di prodotti liquidi, anche infiammabili, causa presenza di tubazioni fisse, dotazioni antincendio, impianti di sollevamento manichette, ecc. È quindi sconsigliabile l’impiego di aree portuali e zone di banchina in co-uso per attività diverse dalla movimentazione di prodotti liquidi”, si legge nella relazione ambientale di Superba. Secondo i critici del progetto questo porterebbe a un’ulteriore riduzione della movimentazione merci per le altre società attive su quella porzione di porto.