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Chiavari, si dimettono i consiglieri di minoranza nella commissione per la riapertura del tribunale

All’origine della decisione, la votazione di un ordine del giorno approvato con i soli voti della maggioranza. Messuti: "Sconcertato e profondamente deluso"

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Ieri i consiglieri di minoranza e il presidente Nicola Orecchia, impegnati nella commissione per la riapertura del tribunale di Chiavari si sono dimessi.
All’origine della decisione, la votazione di un ordine del giorno approvato con i soli voti della maggioranza nella quale si indicava un metodo di lavoro non condiviso con l’opposizione e carente nell’indicazione dell’importanza di individuare gli spazi necessari ad ospitare il ritorno degli uffici giudiziari.
Il sindaco Federico Messuti commenta: “Sono sconcertato e profondamente deluso dal loro comportamento. Il presidente della commissione Nicola Orecchia ha fallito, non ha portato avanti il suo compito. Si è dimesso, non assumendosi le responsabilità del ruolo che che ha deciso di ricoprire accettando la nomina, avanzata all’unanimità, dal consiglio comunale. Non ha rispettato gli impegni presi nei confronti di tutti i cittadini e dei professionisti che attendevano da anni un progetto serio per riportare a Chiavari il tribunale. Non ha voluto prendere contatti con i ministri, con gli addetti alla giustizia e i presidenti della Corte d’Appello per capire, concretamente, se era fondata la proposta avanzata mesi fa da Delmastro durante una sua visita lampo a Chiavari. In realtà solo una conferenza stampa davanti all’ex palazzo di giustizia di corso De Michiel a cui né io né i miei amministratori siamo stati invitati. Fatto assai curioso che può far pensare ad un accordo politico ad hoc con il suo partito per montare un caso intorno alla riapertura”.
Messuti traccia le iniziative future: “A questo punto, chiederò un incontro al ministro della Giustizia per capire la fondatezza della necessità del progetto. Le ipotesi sul cortocircuito della commissione sono due: incapacità o malafede. Evidentemente era un progetto che volevano far fallire sin dall’inizio utilizzando pretestuosamente il tema degli spazi”.

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