Nuova era

Cessione Sampdoria, Manfredi e Radrizzani: “È stata una battaglia”. Il club sarà penalizzato per la questione stipendi

L'assemblea degli azionisti ha deliberato deliberato la delega al cda per l’emissione di un prestito obbligazionario e per un aumento di capitale fino a 40 milioni

matteo manfredi, andrea radrizzani

Genova. È stata una vera e propria corsa contro il tempo. Lo dicono anche in una nota Matteo Manfredi, principal di Gestio Capital e Andrea Radrizzani, chairman di Aser Group, al termine di una trattativa definita “lunga ed estenuante” che solo nella serata di martedì 30 maggio ha visto la sua positiva conclusione.

“Adesso possiamo dirlo – dice Andrea Radrizzani – è stata una vera e propria battaglia, ma possiamo finalmente dire di avercela fatta. Siamo a dir poco entusiasti nel poter annunciare di aver portato a termine l’acquisizione di questo straordinario club. La storia e il blasone della Samp sono salvi e la mia felicità penso sia quella di tutte le persone che per questi colori stavano soffrendo. Il mio ringraziamento in questo momento va soprattutto a tutte quelle persone che hanno lavorato senza sosta per far sì che questo accordo trovasse una giusta conclusione. E in particolare devo rivolgere un grandissimo grazie a Matteo Manfredi e all’avvocato De Gennaro. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Da oggi si volta pagina e io personalmente non vedo l’ora di mettermi al lavoro”.

“Ancora non abbiamo forse preso coscienza di quello che è successo – aggiunge Matteo Manfredi − abbiamo lavorato giorno e notte per arrivare a questo punto. Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato di essere arrivati al limite. Ma dentro di noi la determinazione e la convinzione di poter raggiungere un accordo non sono mai scemate. La Sampdoria e i sampdoriani ci hanno trasmesso già tantissimo in questi giorni. Avremo tempo per illustrare a fondo il nostro progetto. Un piano per il quale abbiamo già definito tutte le linee guida. Adesso vi sono ancora parecchi dettagli da sistemare per poter chiudere ogni aspetto formale. Ma da oggi si parte per costruire qualcosa di importante, qualcosa che duri nel tempo. Siamo stanchi, felici, ma desiderosi di fare il meglio possibile per questo club e la sua gente”.

Ieri l’assemblea degli azionisti ha deliberato deliberato la delega al consiglio di amministrazione per l’emissione di un prestito obbligazionario e per un aumento di capitale fino a 40 milioni, funzionale all’esecuzione del piano di ristrutturazione della società. Si tratta quindi di un’operazione di finanziamento che è rivolta agli investitori: l’emissione delle obbligazioni viene acquistata e, in cambio, l’investitore ottiene il diritto del rimborso alla scadenza fissata e una quota di interessi.

Di sicuro la Sampdoria dovrà partire con 4 punti di penalizzazione dalla prossima Serie B per il mancato pagamento degli stipendi: la scadenza per il saldo era prevista per la giornata di ieri entro le 23:59.

Finisce l’era Ferrero

Dopo 9 anni finisce l’era Ferrero. L’imprenditore romano aveva rilevato il club nel 2014 da Edoardo Garrone e quello stesso giorno aveva ottenuto dal giudice per l’udienza preliminare il patteggiamento a un anno e dieci mesi per il reato di bancarotta fraudolenta, oltre al pagamento di parte dei debiti dovuti al fallimento della compagnia aerea Livingston. Da lì in poi è un continuo stupore per gli atteggiamenti naif e sopra le righe del presidente, che fino a quando le cose vanno bene a livello sportivo riesce a tenere a bada le critiche all’assenza di quello ‘stile Samp’ che ha caratterizzato gli ultimi decenni blucerchiati. La Società realizza plusvalenze grazie alla vendita dei giocatori più promettenti e riesce a restare in equilibrio economico nonostante l’assenza di investimenti del proprietario. Il Covid e l’assenza di calciomercato, hanno accelerato una situazione che in realtà stava già scricchiolando. Il 6 dicembre 2021 l’arresto di Ferrero nell’ambito di un’inchiesta della procura di Paola (provincia di Cosenza) per reati societari e bancarotta fraudolenta. Nell’ambito dell’inchiesta, Ferrero è accusato di aver provocato il fallimento di quattro società: Ellemme, Blu cinematografica, Blu Line e Maestrale srl, operanti nel settore alberghiero, turistico e cinematografico, tutte con sede in provincia di Cosenza.

Nel frattempo, però, a fine 2020, Ferrero aveva creato il Trust Rosan, con disponibilità fino a 33 milioni di euro per garantire il concordato delle sue società di business cinematografici e coprire eventuali ritorsioni dei creditori. Ferrero aveva trasferito al trustee Trust Services di Venezia rappresentato da Gianluca Vidal il 100% di Spettacolo Holding, quota pari a 950mila euro, che deteneva il 99,9% della Sampdoria. Quel Trust ha rappresentato il principale ostacolo alle trattative che negli ultimi anni si sono succedute, ma anche prima le aspettative economiche di Ferrero erano state giudicate eccessive anche dagli americani della Calcioinvest, introdotti da Gianluca Vialli.

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