Genova. “Premesso che perdere anche solo una vita umana è troppo, non stiamo vivendo un’emergenza. I numeri ci dicono che siamo in linea con l’anno scorso e abbiamo un’incidenza di mortalità sulle nostre strade che è il 50% in meno rispetto a 5-6 anni fa. Dobbiamo continuare lungo questa strada”. A dirlo è l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale del Comune di Genova, Sergio Gambino, dopo i due gravissimi incidenti dell’ultima settimana che hanno portato a cinque il numero totale delle vittime della strada in città dall’inizio dell’anno.
L’anno scorso in totale furono 13 i morti: “Abbiamo cinque decessi in quattro mesi e mezzo, se lo confrontiamo con l’anno precedente più o meno siamo in linea“, sostiene Gambino, anche se la proiezione indicherebbe in realtà un lieve aumento. Le statistiche vedono effettivamente una tendenza al calo negli ultimi anni. Nel 2018 furono 24 i decessi sulle strade genovesi, nel 2019 scesero a 18 e nel 2020 – nonostante il lockdown – salirono a 21 per poi abbassarsi di nuovo a 14 nel 2021, uno in più dell’anno scorso. “Per fortuna – chiosa l’assessore – i numeri sono bassi rispetto ad altre città”.
La morte di Maria Mercedes Moran Huayamave in via Cornigliano, travolta da un tir sulle strisce pedonali, ha riportato alla ribalta il tema della commistione tra diversi tipi di traffico in città. Ma in quella strada gli autoarticolati non dovrebbero circolare, almeno nella fascia centrale della giornata. Un presidio fisso della polizia locale? “Non è fattibile”, risponde Gambino. Le telecamere chieste dal Municipio rischiano di non risolvere il problema “perché, anche se le multe scattassero in automatico, non ci sarebbe un effetto deterrente sui camionisti, che arrivano quasi sempre da fuori Genova”. Unica soluzione praticabile al vaglio è installare cartelli molto più grandi, visto che quelli esistenti, per quanto regolari, vengono ignorati da molti autisti. Ed è proprio sull’adeguatezza dei segnali stradali che si concentra una parte delle indagini della Procura.
Per il resto il Comune ha un milione di euro da spendere, stanziato dal ministero dei Trasporti, per migliorare la sicurezza stradale. Fondi che verranno usati per creare attraversamenti pedonali rialzati nei punti più pericolosi, strisce luminose smart come quelle attivate da qualche settimana in via Torti, ma anche nuove zone 30 in alcune strade di quartiere, con particolare attenzione alle vicinanze degli istituti scolastici.
“Abbiamo intrapreso molte campagne di sensibilizzazione – ricorda Gambino -. Anche l’incremento delle sanzioni non è, come molti dicono, per fare cassa, ma per educare la cittadinanza a un corretto uso delle strade. Per quanto riguarda la polizia locale abbiamo messo in campo una maggiore attenzione a comportamenti che mettono i cittadini in pericolo: guida col telefonino, passaggio col semaforo rosso, mancata precedenza sulle strisce, comportamenti che molti banalizzano ma sono quelli che mettono più a rischio i soggetti fragili”.