Dati

Superbonus, in Liguria 1,3 miliardi a carico dello Stato per riqualificare il 2,3% degli edifici residenziali

È una delle regioni in cui la misura ha inciso meno. I condomini rappresentano il 59,2% degli investimenti ammessi a detrazione ma solo il 21,7% degli edifici

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Genova. Nonostante una quota di detrazioni a carico dello Stato che ha quasi raggiunto quota 1,3 miliardi di euro, la Liguria è una delle regioni italiane in cui il Superbonus ha inciso meno, permettendo la riqualificazione del 2,3% degli edifici residenziali contro una media nazionale del 3,3%. È quanto emerge dall’analisi dell’ultimo report dell’Enea confrontato coi dati Istat che censiscono 263.468 immobili a uso abitativo nella nostra regione: ad oggi quelli interessati da lavori di efficientamento energetico sono 6.039.

Il totale degli investimenti ammessi a detrazione in Liguria ammonta a un miliardo e 179 milioni, di cui il 72% per lavori già conclusi. Il Superbonus si conferma una misura utile soprattutto per i condomini, che rappresentano il 59,2% degli investimenti ammessi a detrazione, seguiti da edifici unifamiliari (30,1%) e altre unità funzionalmente indipendenti (10,7%). Sul totale degli edifici, però, i condomini rappresentano solo il 21,7%. L’investimento medio è di 539.091 euro per i condomini, 113.223,05 euro per gli edifici unifamiliari, 92.374 euro per le unità indipendenti.

Intanto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto convertito in legge. Confermato lo stop al meccanismo dello sconto in fattura, la cessione dei crediti d’imposta resta possibile per gli interventi per i quali risulti presentata la Cila (con delibera assembleare per i condomini) prima del 17 febbraio. Ufficialmente le Poste e alcuni istituti bancari (tra cui Unicredit e Crédit Agricole) hanno riaperto alla cessione dei crediti rimasti incagliati, ma sono ancora molte le imprese che segnalano difficoltà e soprattutto lamentano condizioni di acquisto fortemente penalizzanti da parte delle banche.

Secondo Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento unità per l’efficienza energetica dell’Enea, c’è stato “un incremento medio in ogni regione d’Italia di circa il 65% dei cantieri aperti“, ma “la distribuzione di questi interventi a livello regionale non è proporzionale al numero di abitanti: le regioni che hanno più usufruito sono Veneto e Friuli Venezia Giulia, mentre le ultime Liguria e Sicilia”. I principali interventi che sono stati utilizzati attualmente, ha evidenziato Bertini, “sono l’isolamento dell’involucro, su cui si sono raggiunti 116 milioni di metri quadri; la sostituzione degli infissi e la sostituzione degli impianti di climatizzazione con soprattutto pompe di calore e sistemi ibridi, con un risparmio stimato circa di circa 10 mila gigawatt all’anno”.

“Il nostro Paese ha scelto di promuovere e incentivare interventi di riqualificazione del patrimonio residenziale ma è necessario anche superare una serie di criticità che sono le barriere economiche, comportamentali e organizzative, che nella maggior parte dei casi inibiscono anche i cittadini a inserirsi in questo cammino – ha rilevato Bertini -. L’Enea ritiene necessario e si permette suggerire un riordino delle misure di sostegno allo scopo di fornire un quadro di regole chiaro, prevedibile e per lungo tempo. Semplificare e velocizzare le procedure, adottare un sistema di incentivi basato sui risparmi ottenuti a seguito degli interventi, quindi adeguare il sostegno ai risultati che si ottengono”, ha detto Bertini.

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