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Spiagge liguri invase da migliaia di velelle: ecco perché non c’è motivo di preoccuparsi

Come ogni anno sono arrivate trasformando il litorale in una grande distesa blu: per gli esseri umani sono sostanzialmente innocue (ma è meglio non toccarle)

Generico aprile 2023

Genova. Come ogni anno sulle spiagge liguri sono arrivate le velelle, piccoli animali simili a meduse note anche come barchette di San Pietro. A migliaia hanno invaso il litorale, da Ponente a Levante, trasformando gli arenili in caratteristiche distese blu.

La velella velella – questo il suo nome scientifico – è in realtà una specie planctonica appartenente alla classe degli idrozoi che forma colonie galleggianti piuttosto tipiche in questo periodo. Non si tratta propriamente di meduse e infatti sono sostanzialmente innocue per gli esseri umani, anche se si consiglia di non toccarsi gli occhi e comunque di lavarsi bene le mani dopo essere entrati in contatto con loro, dato che sono comunque provviste di organi in grado di provocare irritazione.

Il colore blu fornisce loro una schermatura per la luce ultravioletta, mentre la cresta triangolare simile a una vela (da cui il nome) permette loro di muoversi sulla superficie dell’acqua sfruttando la spinta del vento.

velella

Arpal “monitora le velelle, assieme ad altre specie che fanno parte del macrozooplancton gelatinoso, nell’ambito della strategia marina, una Direttiva comunitaria che si basa su un approccio integrato e si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea. Tale monitoraggio – spiega l’agenzia regionale – ha cadenza bimestrale lungo quattro transetti localizzati tra 3 e 12 miglia nautiche dalla costa davanti a Vado Ligure, Genova Voltri, Portofino e Punta Mesco. In caso di avvistamento, gli operatori Arpal hanno il compito di annotare coordinate, data e ora, condizioni meteo-marine, specie osservate, abbondanza, densità e tipo di aggregazione. I dati raccolti vengono quindi trasmessi al ministero dell’Ambiente unitamente agli altri parametri rilevati”.

Insomma, nonostante le tante segnalazioni giunte dai cittadini (alcuni allarmati dalla percezione di una chiazza simile al petrolio), non c’è nulla di cui preoccuparsi: si tratta di un fenomeno perfettamente naturale che non comporta alcun pericolo per la salute umana. 

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