Sestri Levante. “Sul Monopoly del Pd quando finisci sulla casella della caserma dei carabinieri non vai in prigione, ma ritorni al via. E anziché incassare le vecchie 20mila lire non trovi neppure più i soldi che avevi messo da parte per costruirla”. È la constatazione che fa Diego Pistacchi, candidato sindaco del centrodestra a Sestri Levante, per introdurre l’argomento sull’annosa questione della nuova caserma dei carabinieri che rischia di non potersi risolvere neppure a breve. E
“Fin dal 1998 avevo presentato un’interrogazione sul tema all’allora sindaco Mario Chella, ricevendo rassicurazioni – spiega Giancarlo Stagnaro, consigliere comunale di Fratello d’Italia -. All’inizio di ogni mandato, compresi i due di Valentina Ghio, abbiamo ascoltato le stesse promesse elettorali”.
“Negli anni passati in Comune sono state votate alienazioni di beni allo scopo di pagare questi lavori – gli fa eco il collega consigliere Marco Conti -. Nel corso di un recente consiglio comunale ci è stato detto che questi soldi non ci sono più, senza peraltro spiegare a cosa siano stati destinati”.
“Ancora oggi, il nuovo candidato di sinistra, ripete il mantra. Senza però raccontare perché non si sia mai fatto nulla – riprende Pistacchi -. Il problema è che nessuno ha il coraggio di ammettere la realtà. Piuttosto si cerca di dare la colpa a piani di bacino che nulla potrebbero influire su progetti già avviati (almeno a detta delle vecchie amministrazioni). Nei mesi scorsi gli stessi consiglieri comunali avevano fatto richiesta di avere una mappatura completa delle proprietà comunali. Non hanno mai ottenuto risposta. Alcune visure catastali fatte a più riprese, le ultime ieri sera, spiegano il perché”.
“I terreni e i fabbricati che dovrebbero ospitare la nuova caserma non sono tutti di proprietà del Comune – spiega il candidato sindaco del centrodestra a Sestri -. Contenziosi mai completati dalle passate amministrazioni non solo hanno portato a lasciare a metà tanti progetti legati alla trasformazione delle aree ex Fit, ma anche la caserma dei carabinieri potrebbe scontare questa incertezza. Dove dovrebbe sorgere la nuova caserma, una sola palazzina risulta proprietà del Comune di Sestri Levante. L’altra, quella indicata dalla particella 27, la prima che si incontra entrando da viale Dante, al sistema dell’Agenzia delle Entrate non risulta neppure censita, al Sit (sistema informativo territoriale del comune di Sestri) risulta come porzione rurale di fabbricato promiscuo intestato a Finarvedi. Tutto il terreno antistante le palazzine, previsto in dotazione alla caserma e necessario per garantire l’infrastruttura, ancora ieri sera all’Agenzia delle Entrate risultava proprietà di un fondo d’investimento chiuso con sede a Milano. Il Comune di Sestri Levante promette l’intervento, ma è stata risolta la questione della proprietà? I progetti non partono perché si è promesso di fare cose in casa d’altri? Occorre chiarire questo prima di cercare scuse per dare la colpa in giro della mancata realizzazione dei lavori”.
“Questa è la situazione che abbiamo potuto ricostruire ad oggi – interviene Martino Tassano, candidato consigliere di Fratelli d’Italia -. Non ci risulta che nel frattempo siano intervenute novità, anche perché si tratta di pratiche che sarebbero dovute passare in consiglio comunale”.
“Lo stesso comando carabinieri ha sempre detto di non poter essere interessato a strutture che non garantiscano ai militari l’intera disponibilità dell’area per motivi di sicurezza – conclude Diego Pistacchi -. Alla luce della situazione della proprietà delle aree ex Fit adiacenti a viale Dante, ora comprendiamo i tanti tentativi di mischiare le carte. Chiedo all’amministrazione uscente di esprimersi in maniera esplicita sul tema, di dire se tutti gli annunci passati avevano tenuto conto della proprietà diffusa di terreni e fabbricati e dello stato attuale. Credo sia un atto dovuto di sincerità nei confronti della città e di chi andrà ad amministrarla da qui a poche settimane. Se ciò che raccontano i pubblici registri catastali risultasse il reale ostacolo alla realizzazione della caserma sempre promessa, al netto della grave responsabilità di chi ha gestito finora Sestri, sarebbe indispensabile iniziare fin d’ora a individuare con urgenza una soluzione alternativa”.