Genova. E’ di 5 denunciati il primissimo bilancio provvisorio degli investigatori della Digos dopo gli scontri avvenuti ieri tra due gruppi di ultrà rossoblù un’ora e mezza dopo la partita Genova -Perugia.
Si tratta delle cinque persone rimaste ferite negli scontri, nati per uno screzio sul posizionamento di uno striscione non gradito e non condiviso da tutti i club, ma frutto in realtà di ruggini di vecchia data anche parzialmente legate alla scelta politica del Nucleo di appoggiare tifoserie di estrema destra, mentre i capi tifoseria di altri club hanno sempre scelto una linea quantomeno più neutra.
Stamani gli investigatori hanno sequestrato perquisito la sede del Nucleo (il gruppo nato un anno fa sulle ceneri della Brigata Speloncia) che era stata messa sotto sequestro ieri sera trovando fumogeni, torce e razzi, che sono stati posti sotto sequestro insieme ad alcuni telefoni rinvenutiall’interno.
La guerriglia si è verificata proprio tra gli ultrà del Nucleo da una parte e dall’altra da tifosi del club 5R di via Armenia insieme a quelli dei Caruggi.
Fondamentale, per ricostruire le responsabilità di quanto accaduto ieri sarà l’analisi delle telecamere della zona dello stadio insieme ai tanti filmati girati dai residenti di Marassi, allarmati per l’ennesima rissa tra tifosi. Secondo gli investigatori lo scontro era di fatto organizzato per saldare i conti.
Ieri diverse auto sono state danneggiate e la polizia locale ha dovuto anche bloccare il traffico per evitare che gli ultrà in fuga venissero investiti.