Pioggia di critiche nei confronti di Stankovic dopo la sconfitta 3 a 2 contro la Cremonese. Nel mirino, i cambi di Zanoli e Augello. L’allenatore ha spiegato che i due giocatori avevano chiesto la sostituzione. In caso di Serie B scadrà il contratto del mister serbo. Prima della partita contro i lombardi, il parere quasi unanime era positivo nei confronti del tecnico. Ora la narrazione della “Samp che dà il massimo ma ha dei limiti” sembra avere meno “follower”. Ma davvero si potrebbe fare di più?
I 15 punti in 21 partite corrispondono a un ritmo da retrocessione, non tanto diverso dal disastro di Giampaolo a inizio anno. A livello di prestazioni, tuttavia, la squadra ha raramente tradito e in più di un’occasione ha visto sfumare punti negli ultimi minuti: Monza, Empoli e Cremonese per citare alcuni episodi. Qualcosa da ridire anche su molte decisioni arbitrali. Visto che sempre quando una squadra vince viene citata tra i motivi del successo la solidità della società, deve valere anche l’inverso. E da questo punto di vista le attenuanti per Stankovic sono molte visto cosa sta succedendo al club blucerchiato.
La rosa della Sampdoria non è più scarsa della Cremonese. Ma è meno attrezzata dello Spezia, la formazione che occupa l’ultima posizione utile per mantenere la categoria. Le aquile si possono permettere un attaccante come Nzola, che con 13 centri è il terzo cannoniere della Serie A. I blucerchiati puntano tutte le proprie carte su Gabbiadini, storicamente non un bomber di razza e spesso con problemi fisici. Dal mercato sono arrivati giocatori interessanti, come Cuisance, e scommesse, come Winks, ma poco altro.
Verrebbe quindi da dire che forse sarebbe difficile chiedere tanto di più a questa squadra e, di conseguenza, all’allenatore. In caso di Serie B, allora, sarebbe giusto continuare a puntare su Stankovic? Posto che la serie cadetta non è ancora una certezza – per via della matematica per gli ottimisti e perché non sono da escludere scenari peggiori vista la situazione societaria -, è legittimo iniziare a ipotizzare questo scenario.
In questo senso, quanto accaduto al Genoa con Blessin può fare scuola. L’allenatore tedesco si era esaltato in una situazione sportiva drammatica, raccogliendo il Genoa dopo il 6 a 0 contro la Fiorentina, impostando una squadra tutta grinta e giocando ogni gara con in testa il mantra/dato di fatto “non abbiamo nulla da perdere”. Messaggi d’amore alla piazza e bandiere conficcate nello scoglio di Boccadasse a corredo di quello che sembrava destinato a essere anche il condottiero della riscossa.
Poi, alla prova dei fatti, Blessin non è riuscito a dare un’impronta di gioco chiara alla squadra una volta venuto meno il “peggio di così non potrebbe andare” e chiamato a impostare la partita invece di giocare sull’avversario. La situazione attuale della Sampdoria – sempre parlando a livello di campo e di dialettica allenatore/pubblico – assomiglia a quella del Grifone dello scorso anno. Resta dunque da capire quanto siano “fisiologiche” le prestazioni della Samp, quanto al netto dei problemi societari avrebbe potuto/dovuto fare la squadra e se Stankovic sarebbe altrettanto efficace in fase di costruzione.
Tanti interrogativi che però giacciono su uno sfondo lugubre rispetto al quale la sicurezza di fare la Serie B farebbe addirittura tirare un sospiro di sollievo. Un problema originato dalla gestione Ferrero e che nulla ha a che fare con mister, goal e schemi.