Genova. Roberto Cingolani torna in pista con un ruolo di primo piano: l’ex direttore generale dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, poi ministro della Transizione ecologica durante il governo Draghi, è stato scelto dalla premier Giorgia Meloni nel risiko delle nomine per il ruolo di amministratore delegato di Leonardo, colosso della difesa e dell’aerospaziale di cui il Mef è azionista di maggioranza, che nel capoluogo ligure occupa circa 1.800 dipendenti. Prenderà il posto di Alessandro Profumo, in carica dal 2017.
Cingolani, fisico con una lunga carriera universitaria alle spalle – in Italia, Germania, Giappone e Stati Uniti – ha mantenuto la direzione dell’Iit dalla sua fondazione per 14 anni, scegliendo di vivere stabilmente a Genova, dove risiede tuttora. In Leonardo non è una figura sconosciuta: nel 2019, dopo aver lasciato la guida dell’istituto di Morego a Giorgio Metta, era stato nominato responsabile delle tecnologie e dell’innovazione e aveva curato il progetto di un supercomputer tra i più veloci al mondo.
Nel 2021 è entrato nella squadra di Mario Draghi con posizioni che spesso hanno fatto discutere. Ribadendo di essere a favore della fissione nucleare, affermò che “il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici. Loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato: sono parte del problema”. Non ebbe nulla da obiettare sulla ricerca di titanio nel parco del Beigua, tema che oggi sta tornando d’attualità con la mappatura delle terre rare avviata dall’Ispra, e autorizzò le ricerche minerarie nel Levante ligure. Nominato poi consulente per l’energia da Giorgia Meloni, solo qualche settimana fa a Genova ha condannato la decisione dell’Ue di fermare la produzione di auto termiche a partire dal 2035, definendola “ideologica”.
L’investitura di Cingolani rappresenta un’imposizione da parte della premier ed è la vera novità di questo giro di nomine, considerato che la multinazionale ex Finmeccanica oggi ha un ruolo strategico ancora più rilevante, sotto gli aspetti militari (secondo il Sipri, istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma, Leonardo è la prima azienda in Ue per ricavi da vendita di armi) ma anche quelli della cyber-security. Il ministro della Difesa Guido Crosetto avrebbe preferito Lorenzo Mariani, amministratore delegato di Mbda (il principale consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa).
L’aspettativa è che Roberto Cingolani, genovese “di adozione”, confermi e potenzi i piani di sviluppo dell’azienda a Genova, che dopo aver rinunciato a vendere la business unit dell’automazione, da sempre osteggiata dai sindacati, ha in pancia investimenti per 122,5 milioni nell’arco di un quinquennio con conseguente ampliamento dell’organico. Tra le ultime commesse sul territorio c’è quella da 177 milioni per gli assi di forza del trasporto pubblico, in raggruppamento con Colas Rail e Icm: l’azienda fornirà sistemi per il monitoraggio, la regolazione semaforica, le fermate intelligenti e l’applicazione Scada per l’integrazione dei dati provenienti dalle stazioni di ricarica dei bus elettrici e l’interazione con la piattaforma Avm già in uso nella centrale operativa di Amt.