Ovest.doc

Le mura di Bergamo: a Genova in prima visione il 27 aprile il documentario sulla città simbolo del Covid

Il regista è Stefano Savona, che sarà presente in sala: uno dei più importanti documentaristi italiani

mura di bergamo

Genova. Nell’ambito della rassegna Ovest.doc, giovedì 27 aprile, alle 18 al Club Amici del Cinema (via Carlo Rolando, 15) e alle 21.15 al Nickelodeon (via della Consolazione, 5r) sarà proiettato in prima visione per Genova Le Mura di Bergamo alla presenza del regista Stefano Savona.

Il film è un documentario che racconta la città di Bergamo durante e dopo la tragica primavera del 2020, quando divenne la zona italiana più colpita dalla pandemia di Covid-19.

Presentata al 73° festival di Berlino, l’opera si sofferma in modo particolare sulla “Montagnola”, uno spazio ricavato in un angolo di giardino dove la comunità ha potuto confrontarsi e provare a elaborare insieme il trauma vissuto.

Girato da Stefano Savona insieme ad alcuni suoi studenti del corso di documentario del Csc di Palermo, il film vuole “moltiplicare i punti di vista per provare a imbastire un racconto corale di una realtà sfaccettata e complessa, quella di una intera città che si ritrova da un giorno all’altro investita da una catastrofe imprevista e imprevedibile, nei confronti della quale ogni certezza si è sgretolata e ci si è scoperti totalmente impreparati”, dichiara l’autore nelle sue Note di Regia.

Stefano Savona è uno dei più importanti documentaristi italiani contemporanei le cui opere sono state presentate e premiati nei più prestigiosi festival internazionali. Tra i suoi lavori più conosciuti l’esordio nel lungometraggio Primavera in Kurdistan (premiato al Festival du Cinéma du Réel di Parigi e candidato al David di Donatello), Piombo fuso (vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno), Tahir Liberation Square (presentato al Festival di Locarno) e La strada di Samouni (“miglior documentario alla alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2018), film ambientato a Gaza e che in alcuni momenti ricorre alle animazioni di Simone Massi.

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