Malasanità

Lavagna, 90enne muore dopo intervento sbagliato: famiglia risarcita con 70mila euro

Dopo nove anni il tribunale civile di Genova ha dato ragione ai ricorrenti

ospedale lavagna asl4

Lavagna. La Asl4 del Tigullio è stata costretta a risarcire i famigliari di un uomo di 90 anni, L.M., con 70mila euro per un intervento chirurgico eseguito erroneamente. A darne notizia lo studio di avvocati che ha seguito la causa, Cp Servizio Medico Legali, specializzata in casi di malasanità.

La vicenda risale a nove anni fa. Il pensionato genovese, nel 2014, durante un soggiorno nella sua casa di villeggiatura nell’entroterra del levante era caduto e si era rotto l’omero.

Portato all’ospedale di Lavagna, i medici lo avevano operato d’urgenza, avevano sbagliato la misura della vite che gli era stata inserita per saldare le ossa. L’errore, è stato poi appurato, aveva provocato una grave sepsi, un’infezione, e poi la morte.

I giudici hanno quindi riconosciuto sia l’errore dei medici sia l’agonia dell’anziano, costretto a molteplici ricoveri dopo l’operazione. La famiglia si era rivolta anche a un altro ospedale, al Santa Corona di Pietra Ligure. Qui pochi mesi dopo il primo intervento ne viene programmato un secondo. Ma durante il ricovero ecco le prime complicazioni, con il degente che ha la febbre alta ed è spesso in stato confusionale.

E’ a questo punto che dalle radiografie emerge l’errore nel posizionamento della vita. Ma vista l’età e il fisico debilitato del novantenne, i medici sconsigliano ogni ulteriore operazione. Alla fine del 2014 l’anziano muore.

Scatta così la denuncia dei familiari che, sulla base della documentazione medica acquisita, ipotizzano che l’infezione letale sia stata provocata dalle dimensioni del chiodo inserito nel corso dell’operazione avvenuta a Lavagna. Così stabiliranno anche gli inquirenti: “L’errore medico ha azzerato le speranze di sopravvivenza”.

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