L’associazione “La mia Sampdoria – A mae Samp” ha aperto da poco i battenti, con il suo quartier generale presso lo stadio “Morgavi” di Sampierdarena, e tra le prime iniziative c’è una lettera indirizzata alla Figc e alla Covisoc (la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche). La missiva contiene la richiesta di verifica del rispetto di tutti i parametri di vigilanza quando le quote societarie sono passate dalla San Quirico di Garrone alla holding di Ferrero.
“In particolare – spiega il presidente Roberto Pittaluga – ci riferiamo all’articolo 2o delle N.O.I.F. (Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico), chiediamo anzitutto se c’erano questi requisiti, o se sono venuti meno una volta venute meno alcune garanzie. E se qualche conto non tornasse, allora la famiglia Garrone-Mondini dovrebbe a maggior ragione spendersi per salvare il club”. L’associazione auspica poi attenzione da parte dei vertici federali in caso di fallimento visto che, “Marco Lanna ha fatto di tutto per portare a termine il campionato”.
LA FEDERAZIONE TENGA CONTO DELLA STORIA DELLA SAMPDORIA
La lettera inizia con un richiamo alla storia della Sampdoria e alla genesi dell’associazione, per poi passare alla sottolineatura del lavoro portato avanti da Marco Lanna nel corso di questo quasi anno e mezzo di presidenza: “Con la presente in qualità di Presidente e legale rappresentante intendo presentare la neonata associazione “La mia Sampdoria “A mæ Samp” aps che si pone come obiettivo nel tempo quello di diventare partner di U.C. Sampdoria 1946 in forma di azionariato popolare di minoranza e, da subito, quello di difesa dei valori e dei colori blucerchiati, oggi più che mai messi in grave pericolo di sopravvivenza. Intanto esprimo un sentimento di grande vicinanza al Presidente Marco Lanna che in questi quasi due anni ha portato avanti la società in condizioni davvero travagliate e nell’ultimo campionato, con senso di responsabilità, continua a presentare la squadra permettendo la conclusione regolare del campionato a fronte di una situazione sportiva che da subito è parsa decisamente non all’altezza (ma questo ci sta nelle regole del gioco) ma soprattutto a fronte di un sostanziale stato di insolvenza sia nei confronti di fornitori, calciatori, società dilettantistiche e, pur non avendone diretta contezza, probabilmente con le strutture federali”. Se questo senso di responsabilità è chiaramente apprezzabile ha un’altra faccia della medaglia non altrettanto positiva per i tifosi, settimanalmente umiliati, per i lavoratori (magazzinieri, impiegati, segretari) che vedono in pericolo la propria attività e per i creditori che a fronte di danari non ricevuti devono stare ad osservare quello che ai loro occhi rappresenta una farsa legata all’esigenza di concludere il campionato più regolarmente possibile.
E prosegue aggiungendo: “Secondo questo schema ci auspichiamo quindi che il senso di responsabilità dimostrato dal Presidente Marco Lanna possa essere correttamente valutato e considerato qualora nelle peggiore e più denegata possibile delle ipotesi la Sampdoria dovesse rinascere sotto altre forme (lo scriviamo con la morte nel cuore), prevedendo un lodo che permetta una ricollocazione della società in una posizione degna del suo passato e dei suoi tanti contributi alla causa nazionale.
Banalmente ricordiamo come oggi sia commissario tecnico della nazionale Roberto Mancini, già bandiera della Sampdoria e come abbia vinto un campionato europeo a distanza di cinquantatre anni dal precedente costruendo un gruppo direttivo di ex giocatori della Sampdoria in cui se il più iconico è stato il povero e compianto Gianluca Vialli non possiamo altresì dimenticare Attilio Lombardo, Fausto Salsano, Giulio Nuciari, Alberigo Evani e Massimo Battara, figlio di Pietro, altra bandiera blucerchiata degli anni ‘60 e ‘70 nonché preparatore dei portieri nell’anno dello scudetto blucerchiato. Possiamo senza dubbio affermare che la vittoria dell’europeo 2021 è stata una vittoria italiana ma che non ci sarebbe stata, sicuramente in quella forma, senza l’esistenza della Sampdoria di Paolo Mantovani”.
SUL PASSAGGIO DA GARRONE A FERRERO
“Ciò doverosamente premesso, vorremmo aprire con voi un fronte comunicativo prima di cercare risposte attraverso altri canali e per mezzo di altri strumenti. Abbiamo vissuto gli ultimi nove anni come una forma di punizione non meritata con un presidente (volutamente con la p minuscola), Massimo Ferrero, comparso dal nulla che, anche agli occhi di un profano, non aveva le opportune qualità per svolgere la carica di presidente e soprattutto proprietario della società non avendo né adeguata patrimonializzazione né i requisiti di onorabilità richiesti dall’art 20 bis delle NOIF. Aggiungiamo che il passaggio di proprietà avvenuto il 12 giugno 2014, con modalità alquanto bizzarre, è stato effettuato dalla Società San Quirico S.p.a., società controllante il gruppo ERG, uno dei più ricchi d’Italia di proprietà delle famiglie Garrone-Mondini i cui membri ricoprono importanti ruoli in organizzazioni nazionali di eccellenza come Confindustria, Sole 24-Ore, Istituto Gaslini.
La domanda che quindi vi poniamo: avete riscontri, per quanto di competenza, che siano stati esercitati tutti i controlli perché venisse rispettato il dettato normativo dell’articolo 20 bis delle NOIF? E’ per caso successo che garanzie presentate inizialmente a copertura delle posizioni di Massimo Ferrero siano poi state abbandonate senza che vi fossero le conseguenti impugnazioni degli organi di controllo? E’ possibile immaginare oggi una sorta di azione revocatoria nei confronti delle famiglie Garrone-Mondini a fronte di un mancato rispetto dell’articolo normativo citato? Evito di addentrarmi sulle promesse pubbliche di cui si ha testimonianza video fatte nel 2019 dal Dott. Edoardo Garrone sul suo impegno relativo alla salvezza della società che purtroppo non hanno rilevanza giuridica ma di certo ne hanno morale.
Oggi purtroppo la prospettiva più cupa incombe sulla Sampdoria e sui suoi tifosi con il loro carico di passioni, tradizioni e ricordi per manovre che ci limitiamo a definire poco chiare perché intendiamo questa comunicazione una sorta di presentazione a cui, in assenza di rasserenamenti, faranno seguito atti formali a tutela della nostra squadra del cuore che difenderemo con le parole “a testa alta e petto in fuori” e con la forza che ci ha lasciato Gianluca Vialli, il cui ultimo sogno non esaudito prima di morire è stato quello di diventare Presidente dell’U.C. Sampdoria 1946.
In attesa di un gentile riscontro, l’occasione ci è gradita per rivolgerVi i nostri migliori saluti. La mia Sampdoria “A mæ Samp”