Chiacchierata

Genoa, Carparelli: “Obiettivo primo posto, vorrei Coda anche in Serie A”

"Gilardino ha dato più energia, ma Blessin non ha fatto così male. A 46 anni gioco ancora e non ho intenzione di smettere"

Marco Carparelli Genoa

Sabato alle ore 14 il Genoa sarà ospite del Cittadella. Sfida non di certo proibitiva sebbene il Grifone debba giocare anche contro i numeri: l’ultimo e unico successo in sette gare di campionato contro i veneti risale al 2000. In quel 3 a 1 andò a segno Marco Carparelli. Dopo un breve ricordo delle stagioni in rossoblù, l’attaccante – ancora in attività nei dilettanti – parla volentieri dell’attualità genoana: “Sono innamorato del Genoa e lo seguo anche allo stadio”.

“Gli anni in rossoblù rappresentano per me ricordi impossibili da cancellare – esordisce Carparelli -. Era un altro calcio e per me un’altra vita. Ho ricordi importanti che resteranno scolpiti nel mio cuore. Come il Genoa”.

Domanda secca. Cosa ne pensi di Gilardino?

Ho sempre detto che il Genoa mi piace. Ha una squadra che può tornare in Serie A senza problemi. Il campionato di Serie B è particolare. Gilardino ci ha messo del suo e l’esperienza da giocatore lo ha aiutato. Ha dato più voglia e più energia alla squadra rispetto all’inizio. La speranza è di fare bene in queste due trasferte contro Cittadella e Sudtirol.

Tema allenatori. Blessin è stato esonerato ma il suo lavoro non è stato del tutto negativo. D’accordo?

A me non è mai dispiaciuto. Era un sanguigno che amava il lavoro che faceva e la gente del Genoa. Si vedeva quando andava ad esultare. Ma non è facile retrocedere e ripartire con una mentalità che doveva essere per forza di cose essere diversa. Purtroppo quando non girano le cose è l’allenatore a pagare per tutti.

In che senso molti dicono che la Serie B per certi aspetti è più difficile della Serie A?

A livello qualitativo chiaramente non c’è paragone. Ma in Serie B il campionato è più equilibrato e non esistono match con un divario così ampio da renderli scontati. E per questo nessuna squadra smette mai di lottare.

Quali sono i giocatori che più incarnano lo “spirito Genoa”?

Dico Coda. Un  giocatore che piace alla piazza perché lotta e alla fine riesce sempre a fare goal. Per me è il giocatore ideale per accendere l’entusiasmo dei genoani.

Coda ha spesso portato le squadre in Serie A per poi rimanere in B. Potrebbe fare al caso del Genoa anche nella massima serie?

Mi auguro che resti anche in Serie A. Guardando alle squadre che occupano in A la parte destra della classifica, si contano sulla dita di una mano gli attaccanti con più qualità di Coda. Dovrà calarsi nella nuova realtà ma penso che abbia le carte in regola per fare benissimo. A livello offensivo, penso che anche Portanova  potrebbe aiutare e non poco la causa. Mi piace anche Gudmundsson, difficile fermarlo palla al piede. Deve solo migliorare nella freddezza sotto porta.

Di genovese e genoano c’è Salcedo. Che consiglio gli daresti?

Mi piace molto, ci saranno a fine campionato piazze importanti su di lui. Spero che ragioni con il cuore e rimanga per fare un grande campionato l’anno prossimo.

Nonostante la Serie B, il pubblico del Genoa si sta dimostrando tra i più “caldi” d’Italia…

Frequento lo stadio, è una cosa meravigliosa. Quando si dice che i tifosi del Genoa sono i numeri uno non è tanto per dire. L’affetto che stanno mostrando lo testimonia”.

Per esperienza, meglio puntare al Frosinone o guardarsi le spalle “controllando” il Bari?

Bisogna sempre guardare avanti e mai voltarsi indietro. L’ho sempre pensata così. Sono convinto che bisogna guardare al Frosinone. Sono gli altri a doversi guardare le spalle, non il Genoa. Il Genoa deve puntare al massimo.

Carparelli continua a calcare i campi all’età di 46 anni. E il “vizio del goal” è ancora vivo come la voglia di andare avanti. Negli ultimi anni ha contribuito alla scalata fino alla Promozione del Soccer Borghetto arrivando a superare la soglia dei 100 goal. Ora la società potrebbe chiudere i battenti. Ma nessuna intenzione di attaccare gli scarpini al chiodo: “Il telefono è bollente – ammette – e io finché posso continuo a giocare. Ringrazio tutte le società che mi stanno contattando”.

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