Genova. “Questo è un quartiere popolare che avrebbe bisogno di servizi, anche i più basilari, non di nuove servitù, e invece ci vengono proposte servitù, calate dall’alto, senza la mediazione di un percorso condiviso, questo non è giusto, poi non ci si stupisca se in questi quartieri si riscontra un astensionismo del 70% alle elezioni”.
Enrico Pagliuolo è una delle anime del coordinamento delle associazioni Oregina-Lagaccio che il prossimo lunedì 17 aprile, alle 17.30, negli spazi dell’ex caserma Gavoglio, terrà un’assemblea pubblica per discutere insieme ai cittadini i progetti dell’amministrazione comunale relativi alla funivia tra la stazione Principe e forte Begato e all’isola ecologica – o centro polifunzionale – di Amiu nell’area del centro sociale occupato Tdn in via Bartolomeo Bianco.
“Presenteremo alcune proposte alternative per scongiurare la realizzazione di opere impattanti che costituiranno una ulteriore servitù per il quartiere”, dice Michelangelo Chiapparo, altro esponente della rete di associazioni, una delle persone che da diversi lustri si interessa delle sorti del Lagaccio e dintorni e della riqualificazione della ex caserma Gavoglio.
Alcune delle proposte alternative prendono le mosse proprio dal percorso di partecipazione pubblica che portò, nel 2016, al licenziamento del progetto di riconversione dello spazio militare sdemanializzato. “Che fine ha fatto – si chiede Chiapparo – l’obbiettivo di trasformare il Lagaccio della valletta dello sport? Noi vorremmo recuperare quelle idee che puntavano a trasformare questa zona in uno snodo per i quartieri circostanti, invece ci troviamo, sette anni dopo, con un lotto su cinque realizzato, un punto interrogativo sul futuro dell’area e la certezza di un’infrastruttura impattante che passerà sulle nostre teste”.
Una delle proposte del coordinamento, già ventilata in passato e mai presa in considerazione dall’amministrazione Bucci, prevede che la funivia, se proprio deve essere realizzata, sia fatta partire dalla stazione vicina ai campi sportivi, in via Bari. “Riqualificando, invece, il percorso pedonale da Principe al parco del Lagaccio con marciapiedi e verde – aggiunge Anna Gariglio – così sì che il Lagaccio diventerebbe attrattivo, così sì che si creerebbe un indotto interessante”.
L’altra proposta riguarda il polo multifunzionale che Amiu ha intenzione di realizzare, con fondi Pnrr, in via Bianco. “Non siamo contrari a un’isola ecologica – continua Chiapparo – capiamo perfettamente che dopo il crollo del ponte Morandi è stato necessario trovare altre aree per queste realtà, ma noi suggeriamo di sfruttare uno spazio già in uso ad Amiu, a monte dei campi sportivi, e che però sia molto più piccolo di quello progettato, che possa essere ad uso soltanto del quartiere, come per altro era stato deliberato dallo stesso municipio Centro Est in passato”.
Ma il tempo per cambiare le carte in tavola è pochissimo. I cantieri sia della funivia sia dell’isola ecologica, se i tempi degli annunci saranno rispettati, potrebbero partire – almeno in fase propedeutica – già all’inizio dell’estate. Con tempi rapidi per la costruzione e realizzazione imposti dalle normative del Pnrr.
Nei mesi scorsi il Comune ha presentato al quartiere alcuni progetti migliorativi, come una “promenade” alberata in via del Lagaccio, l’ampliamento della parte superiore della strada, il parcheggio a monte della ex caserma e la riqualificazione dell’ex rimessa Sati per trasformarla in un autosilos. “Per ora abbiamo idee, promesse, niente di concreto – conclude Pagliuolo – hanno messo a bilancio nel triennale dei lavori pubblici? Sono trent’anni che la ex Sati è messa a bilancio ma non è mai partito un lavoro. Noi vogliamo stanziamenti intoccabili, nero su bianco”.