Genova. Genova Antifascista scende il piazza per ricordare la liberazione dal nazi-fascismo, ma lo fa un giorno prima delle commemorazioni ufficiali per prendersi la piazza e ‘boicottare’ le celebrazioni ufficiali, giudicate “parole ipocrite che con le loro nette scelte di campo offendono la Resistenza Antifascista”
Sono quasi 500 persone a sfilare per le vie del centro, partendo da piazza Corvetto, per poi dirigersi verso Brignole, via XX Settembre, piazza de Ferrari e infine Caricamento. La scelta del 24 aprile, però, non è solamente ‘tattica’: “E’ in quel giorno che Genova si è liberata da sola, prima di tutti. E i nazifascisti furono costretti a consegnare la resa nelle mani di un operaio, partigiano e comunista” viene spiegato al megafono più volte.
Tante le sigle rappresentate nel corteo, tra cui si intravedono anche le bandiere delle milizie secessioniste del Donbass e lo storico striscione “La resistenza continua”, comparso per la prima volta a Genova durante i fatti del 30 giugno 1960. “Oggi siamo in corteo per permettere a chi da’ un significato vero all’antifascismo, di non trovarsi a celebrare la Liberazione con personaggi che da sempre hanno difficoltà a dichiararsi antifascisti – spiegano gli organizzatori – siamo in corteo il 24 Aprile perché bisogna lasciare piazza Matteotti vuota, come vuote sono le parole che i vari Bucci e Toti pronunceranno da quel palco; perché chi non perde occasione di presenziare a commemorazioni di personaggi strettamente legati ad episodi fascisti o continua ad impestarci la città con intitolazioni a loschi figuri, protagonisti di episodi riconducibili senza dubbio alcuno al ventennio, non è degno di essere ascoltato“.

Presenti anche rappresentanti del M5s e di Uniti per la Costituzione: “Siamo ancora sotto occupazione straniera – ricorda al microfono Mattia Crucioli, consigliere comunale – Quest’anno non celebreremo il 25 aprile con chi ha tradito la Resistenza e domani celebrerà una libertà che oggi non abbiamo più. Genova e l’Italia hanno bisogno di insorgere. Viva i ribelli, viva la Resistenza, viva l’Italia che si libera lottando!”.
Durante la lunga sosta in piazza Corvetto, in attesa della partenza del corteo, sono stati ricordati i fatti del 2019, quando venne autorizzato il comizio di Casa Pound in vista delle elezioni politiche, nella vicina piazza Marsala, scatenando la reazione popolare della piazza genovese: non mancarono scontro con la polizia, in una giornata che vide un giornalista pesantemente malmenato dai poliziotti perché “scambiato per un manifestante”.