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Depositi chimici, Grimaldi: “A ponte Somalia ci ostacolano, le alternative di Bucci? Impraticabili” fotogallery

Al convegno di Burlando, il primo armatore italiano avverte: "E' un problema per il Paese, non solo nostro". Gli fa eco il console della Culmv, Benvenuti: "Meno lavoro, ipotesi inaccettabile"

Convegno Vasta

Genova. “Metti una sera a cena” l’armatore Manuel Grimaldi, il console della Compagnia Unica Antonio Benvenuti, Claudio Burlando e Danilo Oliva, presidente del Cap. Questa cena c’è stata davvero, giovedì sera, a Genova, nello stesso giorno in cui in porto si posava la “prima pietra” dei lavori a calata Bettolo e alla vigilia del convegno organizzato da Vasta Liguria, la chat whatsapp creata dallo stesso Burlando.

Non è un segreto che l’ex governatore ed esponente Pd non abbia mai smesso di trovare occasioni di confronto, specie con le gambe sotto a un tavolo, tra il mondo dell’imprenditoria, specie quella portuale, la politica e il territorio. Non è un segreto il suo “parlare con i padroni, mai abbastanza”, come gli rimproverava tanti anni fa lo storico console dei camalli Paride Batini. La novità è che quella stessa rete di relazioni, oggi, è stata trasposta in un evento pubblico, aperto, trasparente, forse un po’ caotico ma sicuramente ricco di spunti.

“Piano regolatore portuale”, il titolo del convegno, che ha visto circa 500 partecipanti e molti volti noti, figure trasversali nell’ambito politico, economico e della società civile. Ma sicuramente uno degli interventi più attesi – per uno dei temi più caldi – era proprio quello del presidente del gruppo Grimaldi, Manuel Grimaldi (affiancato dal figlio Guido), incentrato sulle ripercussioni negative che l’ipotetico trasferimento dei depositi chimici da Multedo a Sampierdarena, come voluto da Comune e Autorità portuale avrà sulle sue aziende ma in genere “per tutto il mondo del lavoro”.

“Il trasferimento dei depositi chimici a ponte Somalia non è un problema solo per Grimaldi – ha detto dal microfono e ripetuto a margine dell’evento – è un problema per l’intero Paese, sul fronte del lavoro, della sicurezza, della concorrenza, della continuità territoriale e dello sviluppo delle Autostrade del mare, le due soluzioni che Bucci ci ha proposto negli incontri recenti e anche in passato non sono praticabili nel breve tempo e oggi portare la chimica a ponte Somalia significa ostacolare lo sviluppo che noi abbiamo avuto e dimostrato di poter continuare ad avere”.

Marco Bucci non più tardi di due giorni fa, dalla diretta organizzata dal SecoloXIX, ha assicurato: “Di una cosa sono certo, il più grande armatore d’Italia deve stare nel porto più grande d’Italia, le soluzioni poi si trovano. Ma lo spazio c’è per tutto” riferendosi a “Due soluzioni” alternative a ponte Somalia prospettate ai Grimaldi. ”

Grimaldi, che ha elencato i risultati ottenuti nell’ultimo anno, “oltre 250 trailer movimentati tra Genova e Savona, un record”, e i numeri dell’azienda, “125 navi e 25 in costruzioni, 7000 lavoratori, di cui 300 nei terminal di Genova e Savona”, è tornato a chiedere un “confronto non ideologico ma politico, una contrazione per i nostri traffici non fa bene a nessuno”.

Allo stesso tavolo, dopo Grimaldi, ha parlato il console della Compagnia unica Antonio Benvenuti: “A oggi l’ipotesi che i depositi vengano a ponte Somalia ha come effetto un saldo negativo per l’occupazione, se Grimaldi, se ne va per noi sono 5000 giornate di lavoro in meno, e per noi è inaccettabile. Gli indennizzi? Non ci interessano. Vogliamo il lavoro”.

Sul tema dei depositi chimici sono intervenuti in tanti e nessuno ha difeso l’idea di un trasloco a Sampierdarena. Non poteva essere altrimenti, visto l’elenco degli oratori: Gianfranco Angusti, delle Officine Sampierdarenesi e Michele Colnaghi, presidente del municipio Centro Ovest, che come Grimaldi hanno presentato ricorso contro il progetto di Superba. “Oggi depositeremo altre 100 pagine di osservazioni” ha detto Colnaghi.

Critici, più e meno apertamente, anche i sindacati . Da Enrico Poggi, Filt Cgil, che ha ribadito come “un saldo occupazionale negativo non possa essere tollerato” a Marco Granara, della Cisl, “Siamo per la ricollocazione ma deve essere compatibile con la città e in area portuale, abbiamo bisogno di un confronto che manca” fino a Mario Ghini (Uil): “A noi non preoccupa lo sviluppo, ci fa paura lo sviluppo non gestito”.

Giulio Schenone, numero uno del Gruppo investimenti portuali, protagonista della fusione, meno di due anni fa, di terminal Sech e Psa, ha fatto notare come “la tendenza sui traffici portuali veda oggi crescere quelli regionali, rappresentati dalle ro-ro, più di quelli globali”. Un punto in più a favore della permanenza a Genova di un gruppo che cresce proprio con questo tipo di attività, ovvero Grimaldi.

A Claudio Burlando, seduto tra Grimaldi e il capo dei camalli, tra aneddoti personali e qualche frecciata ad avversari e alleati, sono spettate le conclusioni del convegno: “Non era scontato avere queste persone insieme, per loro era anche un rischio essere qui, ma questa giornata ha dato un’indicazione, per portare avanti i progetti bisogna discutere, organizzeremo altri convegni sui singoli temi visto che a quanto pare ce n’è bisogno”. La mattinata si è conclusa – con soli 9 minuti di ritardo sulla tabella di marcia – con una “basanata” dal sapore di 25 aprile sul campo da calcio del Cap.

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