Genova. Di nome e di fatto. Vasta, come la platea del convegno organizzato al Cap di via Albertazzi da Claudio Burlando, ex ministro e presidente della Regione da qualche tempo tornato prepotentemente sulla scena politica, e dalla sua affollata chat whatsapp. A parlare e ascoltare di “Piano regolatore portuale” e dei progetti che cambieranno, nei prossimi anni, i porti di Genova e Savona, un parterre eterogeneo di imprenditori, sindacalisti, lavoratori, politici di sinistra e di destra, amministratori pubblici (ed ex), armatori e “camalli”, studenti e pensionati, in un salone gremito probabilmente oltre i limiti di capienza.
Vasta l’ampiezza dei temi in discussione divisi in cinque panel “Riparazioni Navali, Tunnel Subportuale, Fincantieri”, “Porto di Sampierdarena, Diga, Chimici, Ultimo miglio”, “Porto di Pra’, fabbrica dei cassoni”, “Porto di Savona, Ultimo miglio, Funivie”, “Porto di Vado, area logistica Vernazza”. Un filo rosso a unirli, la ricerca di un equilibrio tra le esigenze del mondo del lavoro e dell’economia e le esigenze dei cittadini e dell’ambiente. E non è un caso che il convegno si svolga a Sampierdarena, non troppo distante da ponte Somalia, dove il Comune e l’Autorità portuale vorrebbero trasferire i depositi chimici di Multedo.
In prima fila al convegno di Vasta ci sono Manuel e Guido Grimaldi. I primi armatori italiani sono contrari a quell’ipotesi e pensano che il futuro di quelle banchine non siano i silos di idrocarburi ma le merci e le Autostrade del mare. A fianco a loro, da un lato il sindaco di Savona Marco Russo, dall’altro il supermanager Fincantieri Paolo Capobianco e lo storico sindacalista del cantiere navale Giulio Troccoli. Poco distante il console della Compagnia Unica Antonio Benvenuti e quello della Pietro Chiesa Tirreno Bianchi. C’è l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova Luigi Merlo e il suo predecessore Giovanni Novi, poi l’attuale presidente del porto della Spezia Mario Sommariva.
Ci sono Michele Colnaghi, il presidente del municipio Centro Ovest e Gianfranco Angusti, anima delle Officine Sampierdarenesi (entrambi stanno lottando contro l’arrivo dei depositi chimici, ovviamente per altre ragioni rispetto ai Grimaldi), e ci sono imprenditori come Beppe Costa, Ignazio Messina, Antonio Gozzi, Giulia Vernazza. Ci sono manager di peso come Giulio Schenone, Psa, Franco Zuccarino, presidente di Msc Crociere.
C’è la sindaca di Vado Ligure Monica Giuliano. Ci sono i sindacati, i confederali di Cgil, Cisl e Uil ma anche le felpe della Fiom e quelle del Calp – che al circolo Cap ha la sua casa – ci sono alcuni esponenti del Pd locale, Mario Tullo, Cristina Lodi, Vittoria Canessa (non c’è il segretario provinciale Simone D’Angelo) ma anche figure di altri partiti come Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) o Giancarlo Vinacci (Fratelli d’Italia). Non mancano i cappellani del lavoro, rappresentanti da Don Carzino.
Il senso del convegno lo spiega Claudio Burlando nel primo dei suoi, brevi, interventi dal tavolo dei protagonisti. “Fare chiarezza, fare informazione, oggi qui ci sono decine di persone esperte di economia portuale eppure solo una decina ha alzato la mano quando abbiamo chiesto chi avesse mai studiato il progetto del tunnel subportuale – ha detto – ed è solo un esempio, io lancio un appello al sindaco Bucci e all’autorità portuale e in genere a chi comanda, spiegate i progetti alla città, ai lavoratori, ai sindacati, i progetti non devono essere difficili da reperire o da leggere“.