Pandemia

Covid, Gratarola: “Possibili restrizioni alle visite in ospedali e Rsa almeno fino a maggio”

Lega e Linea Condivisa riportano il caso in Consiglio regionale: "Disumano non permettere ai malati di avere la vicinanza dei loro cari"

Genova. “A maggio è probabile che l’Oms faccia cessare la situazione pandemica e quindi trasformi il Covid in una normale patologia virale”. Fino ad allora “è il direttore sanitario l’autorità che ha il titolo per adottare eventuali misure” di limitazione alle visite dei pazienti in ospedali e Rsa. Così l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola ha risposto alle interrogazioni presentate da Lega e Linea Condivisa sul tema degli accessi alle strutture sanitarie e sociosanitarie per i familiari dei ricoverati.

In base alle disposizioni nazionali in vigore ormai da più di un anno, è consentito l’accesso ai visitatori per almeno 45 minuti al giorno, ma i direttori sanitari hanno comunque facoltà di adottare misure precauzionali più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico.

“Una carezza e un abbraccio, la percezione del calore familiare, possono fare la differenza sulla qualità della vita di un degente ospedaliero, specie se si tratta di pazienti con particolari patologie, anziani o fragili – ha osservato il capogruppo della Lega, Stefano Mai -. Ci sono giunte informazioni circa reparti in cui un paziente molto anziano può ricevere la visita di un parente per un’ora al giorno e a giorni alterni. Dispiace la risposta dell’assessore Gratarola che non ha dato al momento spiragli per una soluzione immediata. Spero che si lavori di concerto con i direttori sanitari delle strutture per venire incontro alle esigenze dei degenti e dei loro parenti, perché non permettere ai malati di avere la vicinanza dei loro cari è disumano“.

“A seguito delle nostre richieste effettuate a tutte le strutture ospedaliere della Liguria, abbiamo ricevuto conferma che gli orari di visita sono oggi solitamente limitati a 45 minuti giornalieri, in alcuni casi fino ad un massimo di 60 minuti, e per lo più su appuntamento per evitare affollamenti – ha aggiunto Gianni Pastorino di Linea Condivisa -. In altre regioni, sempre naturalmente utilizzando i dispositivi di protezione individuali, sono stati ampliati gli orari di visita dei parenti”.

“Quella dell’assessore Gratarola è stata una risposta insoddisfacente, vaga, evasiva e burocratica – attacca ancora Pastorino – Ha detto di voler aspettare maggio per capire meglio cosa decide di fare l’Oms sulla situazione pandemica. Anche in questo caso la giunta non si assume nessun tipo di responsabilità. Non è possibile che persone di oltre 80 anni perdano completamente la dimensione spazio-temporale quando entrano in una struttura sanitaria. A causa delle restrizioni queste persone sono sole e non possono ricevere alcuna visita. Questa situazione contribuisce solo ad aumentare il disagio e le difficoltà nei pazienti più fragili con ripercussioni pesanti a livello psicologico”.

“Le responsabilità si assumono nel momento in cui la norma lo consente e il ministero della Salute, non avendo recepito nuove indicazioni da parte dell’Oms, non ha ancora dato indicazioni al riguardo di un ulteriore allentamento delle misure per le visite ai degenti. La valutazione rispetto al rischio igienico-sanitario della struttura è poi in capo alla direzione sanitaria della stessa che deve tenere conto della necessità di gestire in sicurezza l’accesso alle strutture sanitarie da parte dei visitatori, valutando i provvedimenti da adottare in base alla situazione contingente del reparto e dei pazienti”, replica ai consiglieri l’assessore Angelo Gratarola.

“Sebbene l’evoluzione normativa – aggiunge Gratarola – si sia orientata nel tempo verso la ripresa in sicurezza delle visite alle persone ospiti presso le strutture socio-assistenziali, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, anche in ambito ospedaliero la presenza di pazienti fragili deve fare mantenere un atteggiamento prudente, ma nel contempo attento alle loro necessità socio-relazionali e di supporto all’interno delle strutture stesse. Alisa, con propria deliberazione del gennaio 2023, ha espresso raccomandazioni affinché familiari e visitatori possano avere accesso alle strutture residenziali purché siano assicurate idonee misure di protezione individuale. Questo assessorato è tutt’ora al lavoro per trovare soluzioni con le direzioni sanitarie che allentino le restrizioni nel rispetto della tutela dei pazienti, ma risulta chiaro che molto dipende dalla normativa nazionale”.

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