"chiedici scusa"

“A casa fascista”: il sindaco Bucci contestato dagli operai Ansaldo alla commemorazione del 25 aprile fotogallery

La rabbia di un gruppo di operai dopo che il sindaco durante le ultime proteste aveva contestato le manifestazioni. E lo striscione "I teppisti non ti stanno ad ascoltare"

Genova. Fischi e una dura contestazione questa mattina in Ansaldo Energia nei confronti del sindaco di Genova Marco Bucci durante la commemorazione del 25 aprile a cui ha partecipato anche il prefetto Renato Franceschelli.

Vai a casa”, “fascista”, “Ansaldo non ti vuole” ha urlato un nutrito gruppo di operai in direzione del sindaco che a fatica, fra i fischi, ha portato avanti il suo intervento.

La rabbia degli operai nei confronti del sindaco ha a che fare soprattutto con alcune frasi che Bucci aveva pronunciato nei confronti dei lavoratori di Ansaldo che questo autunno, nell’ambito delle proteste e delle manifestazioni avevano occupato l’aeroporto di Genova. E il sindaco li aveva definiti “responsabili di atti di teppismo”.

Così prima della partenza del corteo un gruppo di lavoratori ha srotolato uno striscione contro il primo cittadino “Bucci: i teppisti non ti stanno ad ascoltare” e poi cominciato a gridare: “Torna nella Repubblica di Salò”. “Chiedici scusa” hanno anche intonato in coro gli operai.

“Potete anche contestare ma dobbiamo lavorare tutti insieme – ha provato a dire il sindaco dal palco – dobbiamo essere tutti alleati e tutti lavoriamo per lo stesso obiettivo”. “Tu non c’eri” gli ha urlato qualcuno e il sindaco ha aggiunto: “Il nemico sta fuori da questa fabbrica, il nemico sono i mercati ed è lì che dobbiamo vincere”.

La contestazione di questa mattina al sindaco di Genova Marco Bucci fra l’altro era ampiamente annunciata, tanto che nei giorni scorsi in fabbrica erano stati affissi dall’rsu alcuni volantini con scritto “Il sindaco Bucci ha chiamato teppisti i lavoratori in sciopero per difendere i posti di lavoro. Noi non lo dimentichiamo”. Stamani, prima della commemorazione ufficiale, il sindaco ha chiesto un incontro chiarificatore con l’rsu, a cui non ha partecipato la Uilm che non aveva aderito agli scioperi di quest’autunno. “Nell’incontro però a cui abbiamo partecipato io e il collega Andrea Capogreco della Fim – spiega il coordinatore dell’rsu Federico Grondona della Fiom – il sindaco ha detto che non ci avrebbe chiesto scusa perché avevamo compiuto gesti illegali, in questo modo ha gettato ancora più benzina sul fuoco”.

Una contestazione non gradita alla Uil: “I fischi e gli insulti che hanno impedito al Sindaco di Genova di tenere la sua orazione in occasione della manifestazione per il 25 aprile in Ansaldo sono stati una vergogna e un’offesa gratuita a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che durante la guerra di liberazione hanno lottato e si sono sacrificati per dare a tutti noi la possibilità di essere in questo luogo liberi di manifestare e ricordarli” hanno commentano Mario Ghini, segretario generale UIL Liguria e Antonio Apa, coordinatore regionale Uilm Liguria.

Anche l’azienda in una nota “stigmatizza le modalità della protesta che ieri – durante la celebrazione della Festa di Liberazione tenuta nel nostro stabilimento produttivo – ha impedito al pubblico presente di ascoltare le parole del Sindaco di Genova Marco Bucci”.

“Le manifestazioni di dissenso sono ovviamente lecite, ma la forma scelta ha di fatto tolto la parola a un rappresentante delle istituzioni, durante una celebrazione che ricorda proprio il valore di essere liberi – dice Ansaldo Energia
Episodi come questi danneggiano anche l’immagine della Società”.

“Il clima tra azienda, lavoratori e rappresentanze sindacali è costruttivo, il mercato offre interessanti opportunità per i nostri prodotti e quindi ci sono tutti i presupposti per fare bene – conclude l’azienda – Per l’attuale fase di rilancio aziendale sono necessari pertanto da parte di tutti collaborazione e ascolto“.

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