Cosa prevede

Turismo e ristorazione, per il bonus assunzioni in Liguria servono almeno 7 mesi di contratto

Toti, Sartori e i sindacati: "L'obiettivo è stabilizzare il lavoro e destagionalizzare". Per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato 6mila euro di incentivo

cameriere

Genova. Combattere il precariato nel settore, creando posti di lavoro più stabili, e destagionalizzare. Sono i due principali obiettivi del nuovo patto per il lavoro nel settore del turismo, sottoscritto oggi da Regione Liguria, sindacati e categorie datoriali. L’edizione 2023 continua a prevedere bonus da 1.500 a 6mila euro per ogni lavoratore assunto in regola, ma da quest’anno la durata minima del contratto salirà a otto mesi che potranno scendere a sette mesi (per alberghi e stabilimenti balneari) solo previo accordo sindacale, mentre nel 2022 bastavano sei mesi.

“È una delle forme più avanzate di collaborazione che abbiamo in Liguria con le imprese turistiche, precursore in Italia e congiunzione particolarmente favorevole tra mondo del lavoro e formazione – commenta il presidente ligure Giovanni Toti -. Torniamo a un patto più coerente ai tempi: durante il Covid lo abbiamo usato per dare una mano alle imprese, quest’anno miriamo soprattutto a stabilizzare l’occupazione turistica in modo che tutto il comparto ne possa usufruire. È un modello, dovremo applicarlo anche ad altre categorie e professionalità, senza dubbio siamo sulla strada giusta”.

Il patto sarà finanziato con 6 milioni di euro tramite Fondo sociale europeo, di cui una riserva di un milione, non rinnovabile, dedicata alle imprese della somministrazione (bar, ristoranti, gelaterie e simili). Saranno ammissibili solo i contratti sottoscritti a far data dal 1° marzo 2023. Lo sportello sarà gestito da Filse e sarà aperto dal 28 giugno al 31 dicembre, salvo esaurimento anticipato dai fondi.

Come prevede l’accordo, i contratti della durata di sette mesi “saranno incentivabili esclusivamente a seguito di confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie di categoria. Alla richiesta del bonus il datore di lavoro dovrà allegare, tra le altre cose, anche il relativo verbale di incontro debitamente sottoscritto”. Dal 2024, per “impegno categorico” preso dalle parti, si tornerà a incentivare esclusivamente i contratti di almeno otto mesi. 

“Abbiamo voluto dare un taglio diverso – aggiunge l’assessore a Lavoro e Turismo Augusto Sartori -. Gli obiettivi sono due: la stabilizzazione dei contratti di lavoro, aumentando via via il periodo minimo per ottenere l’incentivo, e l’allungamento della stagione turistica, per avere nel 2023 e negli anni a venire un numero sempre maggiore di presenze. Annunciamo già che nel 2024, con l’allungamento del minimo contrattuale a otto mesi, si potrà partecipare dal 1° gennaio”.

Per le imprese del mondo dell’ospitalità (alberghi, villaggi turistici, rifugi, agriturismi e attività assimilate) si parte da 1.500 euro per i contratti tra sette e otto mesi, 3mila fino a nove mesi, 4mila per contratti a tempo determinato oltre i nove mesi, 6mila per le assunzioni a tempo indeterminato. Per gli stabilimenti balneari si parte da 2mila euro. Bar e ristoranti, coinvolti nel patto in origine per far fronte all’emergenza Covid, avranno regole particolari. L’incentivo sarà di 6mila euro solo per chi assume a tempo indeterminato, quindi con esclusione totale dei contratti a termine.

“Il comparto del turismo è caratterizzato dalla stagionalità. La Liguria è ancora pesantemente associata al turismo estivo e questo espone lavoratrici e lavoratori ad una precarietà cronica – sottolineano Maurizio Calà, Luca Maestripieri e Mario Ghini, segretari generali liguri di Cgil, Cisl e Uil Liguria, e i segretari generali liguri di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, rispettivamente Marco Camassi, Silvia Avanzino, e Riccardo Serri –. Con il patto per il turismo si punta ad allungare la stagione turistica con contratti che garantiscano ai lavoratori almeno otto mesi di lavoro. Il patto consente di sviluppare la contrattazione tra aziende e sindacati per rafforzare la qualità dell’impresa e del lavoro, contrastare le attività di chi lavora in nero, condizione che danneggia imprese ed economia, ed attivare finanziamenti e risorse pubbliche che possano aiutare le imprese a qualificarsi”.

Nel patto è previsto anche l’impegno di avviare il confronto con le parti sociali già nel prossimo autunno, per anticipare la stesura dell’accordo per il 2024.

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