Genova. “Va benissimo la realizzazione di ogni infrastruttura aggiuntiva che migliori la viabilità e agevoli gli spostamenti dei cittadini genovesi, però è lecito e giusto chiedere quali siano le condizioni e il rapporto costi-benefici”, così il senatore ligure del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato Lorenzo Basso dopo la pubblicazione del parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, che rimanda al mittente il progetto del tunnel sotto il porto.
“Innanzitutto – prosegue Basso – serve chiarezza sul destino della sopraelevata: è sempre stato affermato che il suo futuro sarebbe stato deciso e valutato solo dopo la costruzione del tunnel mentre è chiaro che il progetto implica necessariamente la demolizione almeno del tratto dall’Acquario alla Foce. Questo è un primo punto che va chiarito subito, perché in questo modo il collegamento sub portuale non potrà più dirsi un’opera aggiuntiva, ma sarà solo un’opera sostitutiva, e questo non aiuterà sicuramente il traffico cittadino”.
“E’ da affrontare anche il tema dei costi, visto che le opere per la rimozione di quel tratto della sopraelevata a Levante e la rifunzionalizzazione del tratto a Ponente sono stimate in 100 milioni di euro e non sono a carico di Aspi, e quindi la domanda è: chi le paga? I cittadini genovesi? Inoltre i costi di manutenzione del tunnel sono di gran lunga superiori a quelli della sopraelevata, ma nel progetto non vengono quantificati, né viene specificato se saranno per sempre a carico di Aspi. Anche questi li dovranno pagare i cittadini genovesi? Sarebbe inaccettabile, visto che i liguri hanno già dovuto rinunciare, proprio in cambio di questo progetto, per scelta unilaterale dell’amministrazione comunale, all’esenzione dei pedaggi autostradali fino al 2032”, osserva il senatore PD.
“Lascia allibiti poi che dopo quanto accaduto a Genova Aspi abbia presentato un progetto che non affronti in maniera puntuale e dettagliata le tematiche di sicurezza visto che il CSLP ne lamenta la mancanza e richiede ‘un’approfondita documentazione nella quale si dimostri di avere piena consapevolezza delle problematiche di sicurezza del sistema galleria nel suo insieme e si dimostri, con un’analisi quantitativa del rischio che consideri gli scenari più rappresentativi e quelli potenzialmente più pericolosi (inclusi la presenza di coda, incendio in tratti in salita e discesa, incendio di mezzi pesanti), la salvabilità degli utenti in caso di incendio’. Non volendo però entrare nelle questioni tecniche e confidando che saranno affrontate in maniera corretta proprio grazie alle garanzie richieste dal CSLP, rimane una questione che attiene comunque al tema traffico: se avvenisse un grave incidente per cause non dovute all’infrastruttura siamo sicuri che i tempi di intervento e di ripristino di un’infrastruttura sotterranea siano paragonabili a quelli di una struttura sopraelevata? Genova può permettersi di avere il tunnel senza mantenere la sopraelevata e di rimanere bloccata per settimane? Quale scenario di rimedio è stato previsto per questa casistica?”, si domanda Basso.
“Alla luce di tutti questi interrogativi – conclude il senatore – è indispensabile dire con chiarezza ai cittadini genovesi quali sono le condizioni per la costruzione del tunnel sub portuale e presentare il progetto alla cittadinanza chiarendo tutte le implicazioni che comporta in termini di sicurezza, traffico e costi aggiuntivi per i genovesi. I genovesi imbottigliati ogni giorno nel traffico si meritano risposte precise e oneste non la ‘litania del fare’. Siamo a favore delle nuove opere, ma tutti devono ricordarsi che queste sono pagate con soldi pubblici e devono aumentare le opportunità per tutti i cittadini, non solo per alcuni, e non devono provocare disagi, costi esorbitanti o peggio ancora rischi”.