Genova. L’indagine era partita quasi due anni fa dalla denuncia di un genovese, raggirato nell’ambito di una compravendita on line. Questa notte, su coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli, i Carabinieri del Comando Provinciale di Genova, supportati dai militari di Napoli e Salerno, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Napoli nei confronti di 10 indagati, a conclusione dell’operazione Macan, che già aveva portato nel 2022 all’arresto di 59 persone per un giro di truffe nella vendita di auto e orologi di lusso.
Contestati a vario titolo nei confronti degli indagati i reati di riciclaggio, ricettazione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e trasferimento fraudolento di valori.
Nell’operazione tra i principali reati contestati erano stati contestati falsità in titoli di credito e possesso di documenti di identificazione falsi, sostituzione di persona, intercettazione/impedimento illecito delle comunicazioni telefoniche, irregolarità nella ricezione e stoccaggio finalizzata alla sottrazione dell’accertamento o al pagamento dell’accisa sugli oli minerali, riciclaggio ed autoriciclaggio.
In particolare, gli indagati, stanziali a Napoli, reimpiegavano in concorso tra loro proventi illeciti di varie tipologie di truffe su scala nazionale e importazione dall’est Europa di olio industriale a mezzo cisterne accompagnate da false bolle di trasporto, costituendo società-cartiere operanti nello specifico settore, nei cui capitali confluivano anche i numerosi beni immobili e mobili acquistati
nel tempo dal sodalizio per riciclare il denaro.
L’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova ha consentito di sequestrare 5 società e 4 distributori di carburante per un valore di circa 500.000 euro che vanno ad aggiungersi a beni e denaro contante già posti sotto sequestro per un valore di circa 2.700.000 euro.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare reale, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.