Restyling

Terrazze, giardini e chioschi sui “tetti” del Ferraris, spuntano nuovi dettagli sul progetto per lo stadio

Il Comune di Genova è intenzionato a intervenire sull'impianto a prescindere da Euro2032. "Ma resterà lo stadio più inglese d'Italia"

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Genova. Resterà “lo stadio più inglese d’Italia” ma sarà rinnovato con novità ad effetto: ascensori panoramici per salire sulle torri, terrazze con verde e chiostri per la somministrazione su quelli che oggi sono i perimetri di copertura delle gradinate e delle altre aree. Sono alcune delle indiscrezioni filtrate a margine del consiglio comunale di oggi in merito al progetto di restyling dello stadio Luigi Ferraris che il Comune di Genova, proprietario dell’impianto, ha in mente di realizzare.

Il tema è stato sollevato dal consigliere della Lega Alessio Bevilacqua che ha chiesto chiarimenti sui tempi e i tipi d’intervento e anche se sarà necessario far giocare altrove Genoa e Sampdoria in caso di lavori. La risposta in aula è arrivata dall’assessore Francesca Corso, in sostituzione dell’assessore allo Sport Alessandra Bianchi.

“Le squadre si sono già dette interessate e pronte a progettare una riqualificazione che tenga conto degli standard di questo stadio, e le sue tipicità, senza perdere la caratteristica di uno stadio all’inglese e con una capienza non inferiore ai 30mila spettatori”. Oggi la capienza è intorno ai 37mila spettatori.

Il progetto del restyling è legato inevitabilmente alla prospettiva che l’Italia possa ospitare gli europei dei 2032 ma il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi afferma che: “Un intervento sul Ferraris per renderlo coerente con la normativa vigente è necessario a prescindere dal fatto che l’Italia si aggiudichi la competizione è a prescindere che arrivino dei fondi ad hoc da quella partita, il restyling del Ferraris è comunque tra gli obbiettivi dell’amministrazione e prova ne è il fatto che abbiamo un progetto già presentato al ministero”.

Il costo si aggira attorno ai 60-80 milioni di euro. Genoa e Sampdoria sarebbero coinvolte in maniera equivalente, in caso di project financing (da valutare, ovviamente, quella che sarà la situazione finanziaria della società blucerchiata) ma in caso di finanziamenti legati a Euro2032 i giochi sarebbero sicuramente più semplici. Per il disegno il Comune ha incaricato lo studio “Officina Architetti” di Hembert Penaranda, allievo di Renzo Piano.

Si tratterà di un “restauro conservativo”, con il mantenimento del caratteristico color mattone (in passato un progetto commissionato dal Genoa prevedeva la facciata coperta da vetrate) e una valorizzazione dell’architettura storica. Ma appunto l’idea è quella di sfruttare ciò che sta lungo il perimetro, in prossimità delle torri, rendendo “calpestabili” e utilizzabili come terrazze panoramiche sia verso l’interno sia verso l’esterno le coperture di gradinate, tribuna e distinti.

Tra le sfide legate alla ristrutturazione ci sarebbe quella di effettuare i lavori, o gran parte di essi, senza rendere necessario lo spostamento in altri impianti per le partite delle due principali squadre di calcio cittadine. “Non dovrebbe succedere – garantisce l’assessore Corso – salvo situazioni particolari, come era accaduto in occasione dei mondiali del 90”. Altro capitolo ancora da definire è quello legato alla viabilità.

La progettualità dello stadio dovrà interfacciarsi con quelle che sono le previsioni di nuove infrastrutture, “Innanzitutto Skymetro e Assi di forza – dice Corso – al momento esistono dei confronti con le direzioni interessate, per capire quale sia la viabilità e come vada ad incidere sullo stadio”. Piciocchi aggiunge che: “Sono in corso di definizione i parcheggi perché la normativa prevede una quota precisa di posti auto a corredo dello stadio”.

Il progetto di restyling su cui si concentra l’amministrazione Bucci al momento esclude automaticamente le altre due ipotesi dibattute negli ultimi anni. Quella della vendita, che ad oggi “non esiste più – conferma il vicesindaco – anche perché oggi c’è una nuova normativa nazionale per procedere a una riqualificazione con iter accelerato”. E quella del nuovo stadio che, secondo indiscrezioni, la Sampdoria avrebbe valutato ancora di recente con un partner del calibro di Cds, la società che sta realizzando il Waterfront di Levante, riaprendo così le fantasiose suggestioni su un secondo impianto da realizzare sul mare.

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