Italia. I fumatori, che siano tradizionali o 2.0, sono avvisati. In arrivo una nuova stretta contro il fumo da sigaretta ma anche contro le e-cig e i “prodotti da tabacco riscaldato”. La bozza con i nuovi divieti, già annunciati dal ministro della Salute Orazio Schillaci, è pronta a diventare legge.
Le nuove norme dovrebbero prevedere lo stop al fumo, incluse le e-cig, nei dehors, alle fermate dei mezzi pubblici e anche nei parchi se sono presenti bambini e donne incinte.
Già lo scorso gennaio, illustrando le linee programmatiche del dicastero della Salute, Schillaci aveva annunciato l’intenzione di estendere il divieto di fumo “in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato); estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato”.
Un corpus normativo in arrivo che non piace ai fumatori ma neppure ad alcuni politici. Se poi si tratta di “politici fumatori”, la polemica è servita. “Al di là delle facili ironie – dice il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, tabagista – è noto e sacrosanto che il fumo fa male ma in tutta franchezza, credo che ci siano altre urgenze da affrontare in questo Paese“.
“E credo anche – continua Toti – che ci sia un limite alla possibilità di ridurre le scelte altrui. Perché la libertà di uno finisce dove comincia quella di un altro. Allora una sigaretta in una stanza chiusa limita la libertà altrui di non respirare fumo, una sigaretta in una piazza lontano dagli altri riguarda solo la libertà di chi la fuma, pur sapendo che fa male. Occupiamoci prima di tutto dei problemi più urgenti del Paese”.
Contrario ai possibili nuovi divieti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e vicepremier, Matteo Salvini, che definisce la stretta sul fumo “esagerata”.