Futuro

Stadio Ferraris, pronto un progetto di riqualificazione per gli Europei: “Servono 70 milioni”

Il Comune rinuncia alla vendita e punta al restyling dell'impianto. L'assessore Piciocchi: "Già inviata un'ipotesi sviluppata con Genoa e Sampdoria"

ferraris

Genova. Circa 70 milioni per riqualificare lo stadio Luigi Ferraris di Marassi e renderlo compatibile con le norme Uefa, in modo da ospitare le partite degli Europei di calcio del 2032, sempre che l’Italia si aggiudichi effettivamente la competizione. La strategia del Comune di Genova, proprietario dell’impianto, ora è ben delineata: archiviata definitivamente l’ipotesi di venderlo, i contributi governativi potrebbero consentire di risolvere l’impasse che finora ha frenato gli investimenti da parte di Genoa e Sampdoria.

“Abbiamo trasmesso al ministero un’ipotesi di progetto di recupero e riqualificazione dello stadio per renderlo coerente con la normativa vigente – spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi -. È un progetto sviluppato con Genoa e Sampdoria. Dal 2018 c’erano stati diversi studi, prima coltivati dalla Sampdoria, poi ripresi dal Genoa. È un’ipotesi di recupero tendenzialmente conservativa, perché parte dal presupposto che il nostro è uno stadio bello e ha solo bisogno di essere messo a norma”.

Dunque l’assegnazione di Euro 2032 all’Italia, sostenuta dalla Figc con l’appoggio ufficiale del Governo tramite una risoluzione approvata dalla commissione del Senato, potrebbe essere determinante per il futuro dell’impianto genovese, come lo furono i mondiali del 1990. Stavolta non si parla di demolizione e ricostruzione come avvenne più di trent’anni fa, ma di un corposo restyling: adeguamento degli standard di sicurezza, nuove sedute, servizi, attività commerciali nei locali lungo il perimetro esterno. Sul tavolo ci sono già diversi studi preliminari presentati negli scorsi anni. I nuovi proprietari del Genoa – il fondo 777 Partners – ne avevano commissionato uno a Populous, studio di architettura che ha ideato stadi noti a livello mondiale come la Coca-Cola Arena di Dubai e la O2 Arena a Londra oltre che il progetto della Cattedrale per San Siro.

Riqualificare sì, ma con quali soldi? “Se passasse la candidatura – spiega Piciocchi sicuramente arriveranno contributi pubblici, dopodiché la formula per realizzare questo progetto si inserisce nella legge stadi: alla fine sarebbe una sorta di project financing con allungamento della concessione“. Gli investimenti sarebbero cioè sostenuti dalle due società in cambio di un’estensione dei diritti sull’uso dell’impianto. Ad oggi la concessione scade nel 2024 e viene prorogata di anno in anno per consentire l’iscrizione al campionato. Al momento è fuori discussione l’idea di coinvolgere eventuali soggetti terzi rispetto a Genoa e Sampdoria.

Il fatto che Palazzo Tursi punti sul Ferraris in ottica Euro 2032 – dando per scontato che Genova rientri tra le dieci città scelte dalla federazione su 11 candidature pervenute – esclude automaticamente le altre due ipotesi dibattute negli ultimi anni. Quella della vendita, che ad oggi “non esiste più – conferma il vicesindaco – anche perché oggi c’è una nuova normativa nazionale per procedere a una riqualificazione con iter accelerato”. E quella del nuovo stadio che, secondo indiscrezioni, la Sampdoria avrebbe valutato ancora di recente con un partner del calibro di Cds, la società che sta realizzando il Waterfront di Levante, riaprendo così le fantasiose suggestioni su un secondo impianto da realizzare sul mare.

“La riqualificazione dello stadio è un nostro obiettivo primario”, ribadisce Piciocchi. Ovviamente parte dello scenario potrebbe mutare a seconda dell’evoluzione della crisi societaria dei blucerchiati. “Ma noi stavamo già lavorando con le squadre che nonostante le vicissitudini confermano l’assoluto interesse al progetto, e anche il rapporto con la Sampdoria non è mai venuto meno – continua il braccio destro del sindaco Bucci -. La novità è che si è inserita l’opportunità Euro 2032, che sarebbe perfetta per fare match“.

Precisazione necessaria: il restyling, così come finora immaginato e quantificato in termini economici, riguarderebbe solo l’impianto e non il quartiere di Marassi, che pure è stato oggetto di numerose proposte di riqualificazione in funzione del Ferraris, la sua principale attrattiva. Proprio ieri il sottosegretario alla Giustizia Delmastro Delle Vedove ha affossato l’ipotesi di uno spostamento del carcere, caldeggiato negli scorsi mesi dall’amministrazione comunale. La risistemazione di via del Piano e dintorni sarà poi condizionata giocoforza dal progetto dello Skymetro, il prolungamento della metropolitana da Brignole e Molassana, ancora ben lontano da una compiuta definizione.

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