Precisazioni

Sms Guido Rossa, i lavoratori ex Ilva spiegano: “Ecco perché un museo dell’acciaio”

La società di mutuo soccorso, promotrice del futuro museo: "Importante la nascita di un luogo che, partendo dall’arte parli del passato della siderurgia e necessariamente del suo futuro"

Generico marzo 2023

Genova. Nei giorni scorsi è tornata d’attualità la costituzione di quello che sarà il Museo dell’Acciaio di Genova, con l’adesione alla fondazione da parte del Comune di Genova. La Sms Lavoratori Ilva Guido Rossa, attiva tra i lavoratori di Acciaierie d’Itali e Ilvainas di Genova si è fatta promotrice della fondazione Museo dell’Acciaio e oggi decide di chiarire, una volta per tutte, le motivazioni che hanno portato all’esigenza di costituire il museo.

“Noi operai, tecnici e impiegati siderurgici riteniamo che raccontare e difendere il valore storico, sociale, culturale e politico di una fabbrica e di un settore industriale quale quello dell’acciaio sia fondamentale, soprattutto se guarda al futuro. Una proposta che a nostro modesto parere dovrebbe essere aperta a tutti i contributi della società e a tutte le realtà produttive del territorio genovese e non solo. Registriamo quindi con soddisfazione l’adesione dell’amministrazione comunale a tale progetto con un primo stanziamento di risorse, come pure l’impegno del management di Acciaierie d’Italia“, dicono dall’Sms Guido Rossa.

I lavoratori pensano sia “importante creare un contenitore dove far crescere e confrontare tutte le realtà che hanno combattuto sul territorio per coniugare lavoro, diritti, reddito e ambiente, valorizzando una cultura del lavoro industriale troppo spesso messa in ombra. Crediamo inoltre sia importante in particolare per una città come Genova dove, periodicamente una parte di essa, si dimostra lontana e infastidita da ciò che più ha rappresentato il lavoro e da ciò che più è necessario per la crescita economica della nostra terra, l’industria manifatturiera. Una prova lampante è il recente tentativo di Acciaierie d’Italia con Regione Liguria di formare una classe post-diploma di meccatronici che per ben due volte non ha raggiunto i numeri per essere composta”, prosegue la nota.

“Crediamo, inoltre – prosegue la nota – che ciò possa essere importante in un paese come l’Italia, dove la siderurgia non riesce da oltre un decennio nemmeno a impostare una transizione necessaria per colpa delle contraddizioni tutte interne alla politica mentre altrove in Europa ciò sta avvenendo proprio nei siti di proprietà di Arcelor Mittal. Recentemente, sul giornale iberico El Comercio leggiamo una intervista a Luis Colunga , già segretario generale del sindacato Industrial Europe, il quale oggi collabora col governo spagnolo. Colunga spiega come Arcelor Mittal, nella cornice degli Important Projects of Common European Interest stia approntando processi di riconversione del ciclo integrale da Altoforno con Preridotto e Forni Elettrici in Spagna, Belgio Francia e Germania”.

“Notiamo che le burocrazie governative di questi paesi sono da tempo al lavoro in stretta collaborazione con la Commissione europea per affrontare la sfida, sfida resa ancor più stringente dai vincoli economici imposti alla siderurgia tramite il sistema ETS che rendono ineludibile accedere alle nuove tecnologie sfruttando la cornice di sostegno che l’Europa offre e dalla quale rischiamo di rimanere esclusi – ricordano i lavoratori – l’Italia è infatti drammaticamente in ritardo per responsabilità delle mancate scelte dei governi precedenti animati da politiche che non hanno mai messo al centro l’industria. L’ultimo decreto legge 2/2023 del Ministero delle imprese e del Made in Italy cambia il segno in generale per i siti di interesse strategico Nazionale, in particolare lo auspichiamo per la siderurgia.

“Il tempo corre – si legge nella nota – speriamo di non rimanere attardati perché tale processo richiederà tempi lunghi che non possono essere ulteriormente allungati dai ritardi della politica e da logiche anti-industriali. Per questo la nascita di un luogo che, partendo dall’arte parli del passato della siderurgia e necessariamente del suo futuro, delle sue trasformazioni per diventare compatibile con l’ambiente, dove possa essere trasmesso ai nostri giovani l’etica del lavoro, la passione per il saper fare e la consapevolezza dell’importanza del nostro patrimonio industriale, non ci fa dubitare dell’importanza di questa iniziativa“.

“Infine, sottolineiamo la presenza tra i soci fondatori di una realtà aziendale, quale è Acciaierie d’Italia, che è chiamata a gestire la transizione green nel settore linfa vitale della manifattura italiana. Questo è un segnale che andrebbe da tutti colto e interpretato avendo a cuore la cultura del lavoro e dell’industria. Ricordiamo che il Museo è intitolato a Oscar Simigaglia , il quale ideò a Genova il ciclo integrale e proprio 70 anni fa nel marzo 1953 ci fu la prima colata a Cornigliano. Passato presente e futuro possono trovare la sintesi in iniziative come questo progetto, con la speranza che le intelligenze, con realismo, si interessino al futuro industriale di questa città”, concludono dall’Sms Guido Rossa.

leggi anche
acciaierie di cornigliano ilva anni 70 80
Industria
Museo dell’acciaio a Cornigliano, il Comune diventa socio fondatore con 30mila euro
villa serra cornigliano
Nuova fondazione
A Villa Serra di Cornigliano il nuovo Museo dell’Acciaio
Generica
Storia
A Genova nascerà un museo dell’acciaio, la conferma da Fiom e Bucci: “Sarà un luogo interattivo”
villa serra cornigliano
Proposte
Museo dell’acciaio, incontro tra Comune e associazioni di Cornigliano

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.