Genova. È una “vicenda paradossale”, secondo il Pd, quella che ruota intorno a Porta Pila, il ben noto manufatto seicentesco (fu realizzato da Bartolomeo Bianco nel 1633, costituendo una delle entrate di levante della città) che, dopo una serie di spostamenti iniziati con la realizzazione della via Giulia e l’abbattimento delle Fronti basse del Bisagno nel 1898, dalla metà del ‘900 è stato collocato in via Montesano, a monte della stazione Brignole dove attualmente si trova, in condizioni di forte degrado.
Nel consiglio comunale del 14 marzo scorso, la consigliera Pd Donatella Alfonso ha chiesto impegni all’amministrazione per restaurare la Porta e valorizzarla, a fronte del progetto di un giardino che dovrebbe sorgere nell’area antistante, a completamento del parcheggio in struttura che sorgerà a margine dell’area ferroviaria. È stato chiesto anche se il Comune possa valutare le ipotesi di una nuova collocazione della Porta Pila, magari proprio nella rinnovata area di Brignole a conclusione dei lavori per la messa in sicurezza del Bisagno.
“La risposta dell’assessore alle manutenzioni Mauro Avvenente è stata imbarazzata: perché di fatto non risulta chiaro di chi sia la proprietà della Porta Pila, se del Comune o, a quanto pare, dell’Agenzia del demanio – riferisce il Pd -. Una risposta insufficiente, cui ha fatto eco un chiaro sollecito della consigliera Alfonso almeno ai lavori di manutenzione”.
“Non solo: nei giorni seguenti si è potuto apprendere che il Comune, in attesa di informazioni definitive su chi sia il proprietario di Porta Pila, ha ottenuto un parere dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici nel quale si dice che non sarà permesso un nuovo spostamento del monumento, perché sarebbe prima di tutto un’operazione molto traumatica per un manufatto che è già stato smontato e rimontato e le cui pietre sono state esposte alle intemperie e agli inquinanti per decine di anni, probabilmente con un nuovo smontaggio andrebbe distrutta. Si sottolinea anche che il parere sarebbe comunque negativo anche per via del previsto assetto dell’area di Brignole per il futuro sistema degli assi di forza del trasporto pubblico”.
“Chiedo all’amministrazione comunale, che sembra sempre pronta a rivendicare l’importanza della Genova secentesca, di prendere l’impegno, qualsiasi sia l’accertamento di proprietà del manufatto, ad una manutenzione accurata e a una vera valorizzazione di Porta Pila – conclude la consigliera Alfonso – che non può certo essere un monumento orfano solo perché fuori dalle strade più frequentate del centro. Ma è anche necessario che il consiglio comunale possa conoscere al più presto cosa significherà, per l’intera area di Brignole, la definizione del progetto degli assi di forza”.