Opposizione

Pd Genova: “Da giunta Bucci nessun investimento per rendere Genova attrattiva per giovani e famiglie”

"Stupisce l'entusiasmo del sindaco per qualche dato positivo che, nella totale assenza di politiche attive, non inverte la tendenza migratoria"

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Genova. Oggi, durante un convegno organizzato dalla Camera di commercio, sono emersi alcuni dati relativi all’andamento demografico della nostra città. L’anno 2022 registra un lieve miglioramento del numero di nati rispetto a quello precedente, circa cento in più. Sul tema una comunicato del Pd Genova e del gruppo del Pd in consiglio comunale.

“Il dato è senz’altro positivo, ma stupisce l’entusiasmo del Sindaco Bucci nel commentare la notizia. Se di qualcosa si può essere certi, infatti, è che tale aumento avviene nonostante la drammatica ed eclatante mancanza di politiche giovanili e di interventi a reale sostegno delle famiglie, non certo per meriti dell’attuale amministrazione”, scrive il Pd.

“Molti sono i fronti su cui sarebbe necessario che l’Amministrazione Comunale lavorasse per rendere Genova una città veramente a misura di famiglie e un posto in grado di trattenere i giovani che forma e attrarne di nuovi. Tristemente, nessuno di questi è stato oggetto di grandi sforzi da parte della Giunta Bucci nei passati sei anni di governo”, continua la nota.

Secondo il Pd: “Chiunque si confronti con le famiglie sul territorio genovese sa bene che servirebbero molti posti in più negli asili nido, ma da parte del Comune su questo tema si riscontra una “totale mancanza di progettazione dell’offerta formativa che tenga conto dei dati della natalità e della distribuzione dei bambini sul territorio”, come denunciato dalle organizzazioni sindacali. Allo stesso tempo, manca un investimento sulla stabilizzazione degli insegnanti: non più di un mese fa cinquanta precari hanno dovuto portare le proprie istanze a Tursi per poter vedere i propri contrattati rinnovati fino a giugno”.

“Allo stesso modo – proseguono i dem – in questi anni il Comune non ha messo in pratica alcuna politica per dare opportunità di formazione, professionali e culturali efficaci ai giovani. Per chi non emigra altrove e decide di rimanere, l’offerta prevede stage mal pagati, nessuno spazio di aggregazione sociale, lavori precari e proposte istituzionali di “lavoro” a titolo volontario. Tutto questo in un contesto nazionale in cui il 70% della gare d’appalto relative al PNRR cancella le quote destinate a giovani e donne”.

“Il lavoro da fare per rendere Genova una città veramente in grado di crescere nuove generazioni e attrarre nuovi residenti è grande – dichiara Simone D’Angelo, Segretario e Capogruppo a Palazzo Tursi. Servono reali politiche di sostegno alle famiglie, a partire dall’offerta educativa nella fascia 0-6 anni, servono investimenti nell’edilizia scolastica e piani contro la dispersione. Servono politiche del lavoro in grado di dare un’occupazione stabile e con una retribuzione dignitosa ai giovani e alle donne (doppiamente colpite dalla precarietà). Serve un progetto di città che inverta la tendenza consolidata alla privatizzazione e restituisca spazi di qualità per l’aggregazione sociale alla cittadinanza”.

“Ad ora – conclude – le uniche soluzioni offerte dal Sindaco Bucci sono state una vecchia critica all’ISTAT per le rilevazioni sugli abitanti residenti e numerose offerte di lavoro volontario al Museo del Mare e all’Ocean Race.

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