Social dilemma

“Meta non è Sanremo”, la musica italiana sparisce da Instagram e Facebook (per ora)

La decisione di Zuckerberg per il mancato accordo con la Siae. Anche i contenuti già esistenti - post, stories e reels - saranno rimossi o silenziati

Generico marzo 2023

Genova. Avete presente quell’albero fiorito in giardino che avreste voluto condividere sui social con il sottofondo de “La primavera” di Marina Rei, oppure quei 20 secondi di corsa sul lungomare per cui sarebbe stato perfetta la nuovissima Cenere di Lazza? Bene, per le vostre stories, i vostri reels, i vostri post, dovrete cambiare programma e optare per una canzone che non sia appartenente al vastissimo repertorio della musica italiana.

Questo perché Meta, l’azienda statunitense che gestisce i social network Facebook e Instagram, non permetterà più di usare i brani contenuti nel repertorio Siae dentro i suoi social.

Meta ha comunicato di non aver potuto trovare un nuovo accordo di licenza con la Società Italiana degli Autori ed Editori, l’ente pubblico che si occupa della tutela del diritto d’autore e della proprietà intellettuale nel cui catalogo rientrano quasi tutte le canzoni protette da copyright.

Nella pratica, questo vuol dire che presto non sarà più possibile utilizzare i brani contenuti nel repertorio della SIAE dentro a post, Stories e Reel.

Meta dice che la novità scatterà già da oggi, giovedì 16 marzo, ma mentre scriviamo (ore 15) la funzionalità sembra essere ancora disponibile.

Cosa succederà? Su Facebook i contenuti già esistenti che contengono canzoni incluse nel catalogo Siae saranno rimossi mentre su Instagram saranno “silenziati”: sarà semplicemente tolto l’audio e gli utenti potranno decidere di sostituirlo con un brano privo di copyright.

“La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio SIAE nella nostra libreria musicale”, si legge in una nota ufficiale del gruppo. L’azienda ha anche ricordato che con enti equivalenti alla Siae in altri Paesi europei è stato possibile arrivare a un punto di caduta.

“Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano”, prosegue Meta.

Siae sostiene che la decisione sia stata presa in maniera unilaterale ma non è escluso che le trattative possano ripartire nei prossimi giorni: oggi l’uso dei social come strumento di diffusione della musica è troppo importante perché gli artisti che la Siae sostiene di tutelare possano farne a meno.

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