Chiavari. “Difendiamo il diritto di non abortire”. Sono le scritte comparse sui manifesti affissi da Pro Vita & Famiglia nelle principali città italiane in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Manifesti comparsi anche nei centri del Tigullio.
“Come ogni anno il movimento oscurantista e antiabortista Pro Vita, tappezza le città di manifesti contro i diritti delle donne – commenta il capogruppo del Pd in Regione, Luca Garibaldi -. Gli argomenti riportati sono chiari tentativi di colpevolizzazione delle donne che portano avanti un percorso di interruzione di gravidanza, con libertà e consapevolezza, come previsto dalle legge dello Stato. Un messaggio che fa il paio con i tentativi, non troppo nascosti, della destra in Italia e in Liguria di limitare la legge. Tentativi che vanno rispediti al mittente”.
Garibaldi chiede al sindaco di Chiavari Federico Messuti di prendere posizione: “Ieri questi manifesti sono apparsi anche nel Comune di Chiavari: mi auguro che il sindaco voglia schierarsi pienamente al fianco delle donne, facendoli rimuovere immediatamente, perché ledono la libertà e la dignità delle donne e attaccano diritti individuali garantiti dalla Costituzione”.
Secondo Pro Vita & Famiglia “ogni anno in Italia migliaia di donne sono indotte e, di fatto, costrette ad abortire per abbandono o solitudine. Troppe le donne che subiscono una vera e propria violenza, cioè l’assenza di aiuti sociali, economici, morali e psicologici di fronte a una gravidanza inaspettata o complicata: non abortire è un diritto troppo spesso negato. Mettiamo fine a questo scandalo. Contrariamente a quanto sostiene la nuova segretaria del Pd e dichiarata abortista Elly Schlein, in Italia non esiste una donna che sia stata costretta a partorire per presunte carenze dell’ingiusta Legge 194, mentre sono troppe le donne costrette ad abortire perché prive di aiuti”.
Replica di Pro Vita & Famiglia Onlus
“Spiace prendere atto delle ostilità e dei pregiudizi per la Campagna di sensibilizzazione promossa da Pro Vita & Famiglia Onlus per la tutela del diritto fondamentale alla vita (art. 2 Cost.), del diritto alla salute (art. 32 Cost.), della dignità e libertà delle donne e per la prevenzione dell’aborto” scrive Pro Vita & Famiglia Onlus.
E prosegue: “Quell’affissione costituisce un prodotto di stampa (art. 21 c. 2 Cost.; art. 1, L. 47/1948), espressione del diritto alla manifestazione del pensiero, finalizzata a suscitare un dibattito plurale e la riflessione critica”.
“Non è idonea a ledere diritti e libertà positivamente previsti dalla legge. Inoltre è evidente che chi ha contestato non avverte la portata dell’ art.5 della L. 194” conclude la Onlus.