Genova. La linea merci del Campasso verrà adeguata al transito delle merci pericolose, ma solo per consentire lo stazionamento dei vagoni in caso di problemi sulla linea alternativa, mentre nel normale esercizio passeranno solo carichi ordinari. È quanto è emerso oggi dalla commissione congiunta in Regione Liguria col responsabile di progetto Mariano Cocchetti, i tecnici di Cociv e Italferr, l’assessore comunale Matteo Campora, i presidenti dei Municipi Valpolcevera e Centro Ovest e i comitati della zona. Situazione interlocutoria, invece, sul progetto di rigenerazione urbana dei quartieri interessati dal passaggio dai treni e sulla copertura dei binari in via Ardoino a Sampierdarena: il progetto dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.
“Finalmente Rfi ha dichiarato in una riunione ufficiale che non passeranno merci pericolose sulla linea del Campasso – spiega il presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi -. Inoltre per la prima volta i tecnici di Rfi hanno assicurato che è in corso il progetto per la copertura integrale di Ardoino, progetto che verrà presentato nel mese di aprile, come ha confermato anche l’assessore Campora”.
“Sono arrivate risposte rassicuranti sulle indagini geologiche, anche effettuate sulle fondamenta dei palazzi interferiti di Sampierdarena, sul fatto che le merci pericolose transiteranno all’interno della linea sommergibile e che l’adeguamento dei binari sulla nuova tratta, a norma anche per le merci pericolose, verrà realizzato unicamente per consentire, in caso di eventuale necessità ed emergenza, lo stazionamento dei vagoni qualora la ‘linea sommergibile’ non fosse disponibile – riferisce Alessio Piana, consigliere della Lega e presidente della terza commissione regionale -. Inoltre, verrà istituito un punto di informazione costante dalla presentazione del progetto, prevista entro la fine di aprile. È stato quindi instaurato un dialogo costruttivo, che proseguirà in Regione Liguria con successive sedute delle commissioni a tutela delle circa 3mila famiglie interferite dall’opera, senza bloccare lo sviluppo infrastrutturale e senza precludere alla nostra città l’opportunità di portare a compimento un’opera strategica”.
Ancora scettico il presidente della Valpolcevera, Federico Romeo: “Ho portato la preoccupazione per il passaggio della linea merci in mezzo alle case che stravolgerà l’equilibrio urbanistico e sociale. Con l’allungamento dei tempi del terzo valico sarebbe utile fare un ragionamento sul tracciato del nodo, ma su questo non ci sono aperture. Bisognerà andare a spiegare alla gente che la linea merci è compatibile coi palazzi e bisognerà spiegare come sarà compatibile. Poi servirà un piano articolato per il commercio. La partita è molto calda e complessa. Io oggi ho la preoccupazione che non ci si parli tra i vari livelli. Non aver messo in piedi una regia unica è un problema”.
Tutto da scrivere il capitolo dei 189 milioni messi a disposizione dal Governo per la rigenerazione urbana di Sampierdarena, Certosa, Rivarolo e Fegino. Come prevede il protocollo d’intesa firmato a Genova dall’ex ministro Giovannini, si dovrà ragionare su demolizioni ed espropri secondo tre fasce di distanza dai binari (10, 20 e 30 metri), criterio valido per tutti i quartieri. E bisognerà capire come influirà la futura copertura del tratto sotto via dei Landi, una delle zone più critiche. Centrale sarà lo sblocco delle trattative su piazzale Facchini, area che il Comune dovrà acquisire da Rfi e su cui il Municipio ha già ipotizzato di costruire un nuovo polo didattico. Su questo tema il presidente Romeo aveva aperto un percorso partecipativo: “Stiamo facendo la sintesi – spiega – dopodiché diventerà un atto del Municipio”.
“Finalmente – dichiara il consigliere regionale Pippo Rossetti del Pd – alcune richieste dei cittadini e dei comitati, dopo una lunga attesa sono state accolte, come l’impegno di aprire un point informativo in collaborazione con Comune e Municipi, dove i cittadini potranno conoscere il timing dei lavori, avere informazioni su espropri e delocalizzazioni, su ristori e indennizzi. Un altro impegno importante assunto dall’ingegner Cocchetti è che dal Campasso non passeranno merci pericolose, perché il binario destinato a questo scopo, si sono impegnati di usarlo solo in caso di urgenza”.
“È rimasta irrisolta – aggiunge il collega Gianni Pastorino di Linea Condivisa – la questione dello stato dei lavori di riqualificazione e rigenerazione urbana di Certosa e della Valpolcevera per i quali il governo precedente ha impegnato 200 milioni di euro. L’assessore Campora in merito non ha dato risposte. Nel mese di aprile, stando all’accordo sottoscritto dalla Regione con ministero e Cociv, il Comune dovrebbe presentare il progetto al Cociv, ma ancora oggi i cittadini rimangono all’oscuro di quello che li aspetta nel prossimo futuro, costretti a subire i disagi e l’impatto dei lavori, senza sapere come si trasformerà il territorio in cui vivono. La condivisione per l’amministrazione comunale anche oggi si è dimostrata un tabù, ma non si può chiedere ai cittadini di accettare a scatola chiusa progetti che hanno un impatto importante sulle proprie vite e le proprie case”.
“Oggi i comitati auditi – conclude Armando Sanna (Pd) – hanno spiegato di essere stati costretti, in quanto non informati, a presentare due esposti, uno sulla regolarità degli atti e l’altro sulle ripercussioni che i lavori potrebbero avere su alcuni edifici costruiti prima del 900 in via Rossini e via Canepari. Speriamo che quello di oggi sia un primo passo verso un percorso più trasparente dove ci sia un effettivo riconoscimento dei sacrifici che la popolazione deve fare per la realizzazione di un’opera pubblica. Sacrifici che meritano condivisione e il giusto compenso per i disagi”.
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