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La cultura che crea economia, il 24 marzo convegno al Teatro Duse sul mecenatismo contemporaneo

Oggi ci sono parecchi strumenti, non tutti forse noti, per la valorizzazione della cultura

Convengo "Liberi di crescere"

Genova. Non uno, ma tanti Lorenzo il Magnifico. È l’immagine simbolo del convegno La cultura che crea economia, in programma venerdì 24 marzo al Teatro Duse di Genova alle 9 e poi alle 15:30.

Organizzato da Teatro Nazionale di Genova, consiglio dell’Ordine degli Avvocati della Liguria e Associazione Avvocati Amministrativisti Liguria, si propone di analizzare un aspetto essenziale nello sviluppo culturale italiano, un settore che va dal mecenatismo sostenibile al ruolo strategico delle sponsorizzazioni e del fundraising nella valorizzazione dei teatri, dei poli museali e del patrimonio artistico e musicale italiano. L’evento è realizzato con il sostegno di Rina, Iren, Fondazione Pallavicino e con il patrocinio di Ordine degli Avvocati di Genova, Associazione Avvocati Amministrativisti Liguri “Carlo Raggi”, Università di Genova.

Un’occasione unica per riunire allo stesso tavolo personalità e professionisti di primo piano del mondo culturale, industriale, istituzionale, legale, amministrativo, accademico italiano, allo scopo di individuare insieme la strategia vincente da portare nel futuro. Preso atto che i fondi pubblici non sono sufficienti a fare fronte alle crescenti esigenze di chi produce cultura, preso atto che la complessità dell’epoca contemporanea suggerisce l’assunzione di responsabilità, è arrivato il momento di riunirsi e fare il punto della situazione. Il traguardo è l’agenda Onu 2030, che prevede cultura della sostenibilità e sostenibilità della cultura. Il pilastro intorno al cui ruotare è l’articolo 9 della Costituzione: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura.

Il convegno La cultura che crea economia si aprirà con i saluti istituzionali del prefetto Renato Franceschelli, del presidente del Teatro Nazionale di Genova Alessandro Giglio e del presidente dell’Ordine degli Avvocati Luigi Cocchi.

Nella sessione pomeridiana le due tavole rotonde saranno moderate dal direttore del Secolo XIX Luca Ubaldeschi, per poi essere concluso dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

Nel corso della prima e della seconda sessione, dedicate rispettivamente ai temi Cultura e impresa. Un investimento strategico e La cultura non è un problema ma la soluzione, interverranno il presidente della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, l’avvocato, presidente Aaal e vicepresidente della Fondazione Pallavicino Daniela Anselmi, il presidente del Gruppo Tecnico Cultura Confindustria Antonio Alunni, la responsabile comunicazione di Ales spa Lucia Steri, il commercialiste e revisore dei conti Walter Chiapussi, il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, il presidente Iren Luca Dal Fabbro, il presidente e amministratore delegato di Rina Ugo Salerno, il presidente dell’Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Pier Luigi Stefanini, la cui missione è favorire la realizzazione dell’agenda Onu 2030, il regista e direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore, la storica dell’arte, fundraiser e assessora alla Cultura del Comune di Roma Giulia Silvia Ghia. Uno speciale ricordo sarà dedicato a Vincenzo Spera, l’imprenditore e presidente nazionale di Assomusica vittima di un incidente stradale lo scorso 14 marzo, che avrebbe partecipato alla tavola rotonda portando un importante contributo sulla cultura musicale che ha impegnato tutta la sua carriera e la sua vita.

Competenze e interessi diversi convergono verso la consapevolezza che occorre fornire informazioni aggiornate e chiare sugli strumenti legislativi esistenti, ma non ancora sufficientemente noti e padroneggiati. Perché i nuovi mecenati sono tra noi, ma non sempre sanno come mettere a frutto le proprie risorse e le proprie idee. I lavori del convegno offriranno strumenti utili per esaminare la normativa a disposizione, soprattutto ma non solo l’Art Bonus, valutare i benefici previsti dalla legge con una defiscalizzazione fino al 65%, una delle più favorevoli d’Europa, scoprire i meccanismi di partecipazione di partenariato pubblico e privato. Diventare mecenati non solo è possibile, ma può essere favorevole per singoli, imprese, fondazioni bancarie. Nella consapevolezza che impegnarsi verso la società per la difesa del patrimonio nazionale, significa costruire cittadinanza, identità, comunità, pensiero. Cioè sviluppare gli anticorpi della democrazia. Produrre arte, cultura, musica, teatro non solo è importante quanto produrre automobili, microchip ed energia, ma ne è la premessa indispensabile. La cultura è una risorsa che incide sulle future generazioni, in termini di sviluppo sociale, economico e occupazionale.

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