Genova. “Grazie a tutti i cari amici che sono qui oggi, anche se qualcuno di loro a cui voglio molto bene questa mattina mi ha scritto: questa laurea ha anche un valore sociale di recupero perché finalmente potrai trovarti un lavoro onesto“. È iniziata così, con una battuta a nascondere l’emozione, la prima lectio magistralis di Ivano Fossati, cantautore genovese che all’età di 71 anni ha ricevuto oggi la laurea honoris causa in Letterature moderne e Spettacolo conferita dal rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino, durante la cerimonia nell’aula San Salvatore di piazza Sarzano
Una laurea che “deve essere per forza inaspettata – ha commentato al termine della cerimonia -. La sorpresa sta nel fatto che altre persone pensino che del tuo lavoro di tanti anni ci sia qualcosa di buono, anche perché uno non passa la vita a pensare a quello che ha fatto. Improvvisamente scopri che agli altri è piaciuto in maniera tale da doverti premiare così e allora la sorpresa si raddoppia. A questa giornata penserò domani, perché oggi non riesco. Ho un senso di gratitudine non soltanto nei confronti dell’Università ma anche perché questa laurea viene da Genova, la mia città, e questo per me ha un grande valore aggiunto”.
“La proposta di conferimento della laurea honoris causa – ha spiegato Duccio Tongiorgi, direttore del Dipartimento di italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo dell’Università di Genova – intende riconoscere la qualità di un artista che rappresenta una componente significativa della vita culturale di Genova negli ultimi 50 anni e sottolineare la coerenza dell’attività di Ivano Fossati con alcune linee di ricerca e didattica del dipartimento, sempre più attento a valorizzare le interazioni tra parola poetica musica e spettacolo, dipartimento nel quale lo stesso Ivano Fossati ha svolto un’apprezzata attività di insegnamento”. La laudatio è stata tenuta da Raffaele Mellace, musicologo e professore ordinario dell’ateneo genovese, che ha composto un acrostico sul nome Fossati tracciando le qualità salienti dell’artista.
Cantautore, polistrumentista e produttore discografico, ha collaborato tra gli altri De Andrè e Mina. Più volte vincitore della Targa Tenco, ha spaziato in numerosi generi musicali. Nel 2012 si è ritirato dalle scene: “Quando penso a quella scelta di dieci anni fa ormai penso sia stata la scelta giusta, non sento desiderio di tornare indietro. Ci sono cose nella vita che si sbagliano, ma ogni tanto ci si azzecca, si fa una cosa giusta, e per me quella è stata giusta”.
Dopo il conferimento della laurea, Fossati ha tenuto una lectio magistralis su Ispirazione, pensiero e sintesi nella musica discografica. “Cinquant’anni fa non sapevo cosa volevo essere, è difficile che un ragazzo di 20 anni sappia cosa voglia rappresentare – ricorda -. Però qualche anno più tardi sì. A un certo punto bisogna decidere che tipo di artista si vuol essere, a chi si vuole parlare. Quando mi è riuscito poi ho seguito una strada molto più precisa. Il futuro è in mano ai giovani, deve essere così, e noi dobbiamo aiutarli per quanto possiamo. Non dobbiamo pensare che abbiano così tanto bisogno di noi: li aiutiamo un po’ ma loro sanno benissimo dove andare”