Genova. Protagonista della storia della musica italiana dagli anni Settanta a oggi – perché la sua opera vive dell’onda lunga nonostante il ritiro dalle scene nel 2012 – il cantautore genovese Ivano Fossati otterrà per la sua produzione una laurea honoris causa in Letterature moderne e spettacolo.
Sarà conferita dall’Università di Genova durante una cerimonia che si svolgerà lunedì 27 marzo alle 16, nell’Aula San Salvatore, in piazza di Sarzano a Genova. Dopo i saluti istituzionali del rettore Federico Delfino, del direttore del Dipartimento di italianistica Duccio Tongiorgi e la “laudatio” di Raffaele Mellace, preside della Scuola di scienze umanistiche, lo stesso Fossati terrà una lectio magistralis dal titolo “Ispirazione, pensiero e sintesi nella musica discografica”.
Sarà presente anche la deputata ed ex assessore regionale Ilaria Cavo, tra le fautrici del progetto “Casa dei cantautori”. Fossati, 72 anni, origini popolari, è considerato uno degli autori più importanti del panorama cantautorale italiano. In oltre quarant’anni di carriera ha spaziato in diversi generi musicali, dagli esordi di rock progressivo alla fase rock, fino alle introspezioni colte della maturità. I testi delle sue canzoni hanno spesso toccato argomenti di natura esistenziale, producendo anche canzoni per alcune delle interpreti più significative della musica italiana.
Vincitore più volte della Targa Tenco (quattro volte per il migliore album e due volte per la migliore canzone) e di un Premio Lunezia Rock d’Autore per l’Album Musica moderna, nel 2005 ha conseguito il Premio Librex Montale nell’apposita sezione Poetry for Music, nella storia assegnato a figure come Giorgio Caproni ed Edoardo Sanguineti.
Impossibile decidere quali siano le sue canzoni più conosciute e amate ma se ci si può abbandonare a una selezione, ecco 10 titoli immortali:
DOLCE ACQUA (1971)
E’ il titolo del disco omonimo, il primo di Fossati insieme alla band dei Delirium. Un sound innovativo per il tempo entrato tra i “100 migliori dischi del Progressive Italiano”.
JESAHEL (1972)
Fossati e i Delirium portano questo brano a Sanremo. Diventerà celebre non solo in Italia ma anche in Francia e Inghilterra.
LA COSTRUZIONE DI UN AMORE (1978)
Inizialmente composta per Mia Martini, è stata ripresa dallo stesso autore e interpretata anche da altri artisti, da Ornella Vanoni a Noemi.
UN’EMOZIONE DA POCO (1978)
Scritto per Anna Oxa, che lo portò al Festival di Sanremo. È una delle canzoni simbolo del festival e tra le più complesse mai scritte tra le canzoni d’amore.
PENSIERO STUPENDO (1978)
Un brano iconico affidato a un’interprete altrettanto iconica: Patti Pravo. Un’idea provocatoria e tabù negli anni in cui è diventata un successo pop a tutti gli effetti.
LA MIA BANDA SUONA IL ROCK (1979)
Forse il brano più cantato tra quelli di Fossati e anche un manifesto. Il brano dà il titolo al disco ha segnato un punto di svolta nella carriera di Fossati.
E NON FINISCE MICA IL CIELO (1982)
Anche se non fu accolta da grande entusiasmo dal pubblico di Sanremo, quando Mia Martini la portò sul palco, è per questa canzone che venne istituito il Premio della Critica del festival.
LA MUSICA CHE GIRA INTORNO (1983)
Parte dell’album “Le città di frontiera”, parla del fermento e del cambiamento di quegli anni tra politica, inquietudini, costumi e la volontà di costruire qualcosa da parte delle nuove generazioni.
LA CANZONE POPOLARE (1992)
“Prestare una canzone alla politica è una cosa che non consiglio a nessuno. Giovani, non lo fate”. La canzone venne usata dall’Ulivo per la campagna vincente del 96. E’ cmq vissuta di vita propria.
ANIME SALVE (1996)
E’ la canzone simbolo della collaborazione con Fabrizio De André, che per Fossati è sempre stato un importante punto di riferimento. Nell’omonimo album, di Ivano Fossati, sono le musiche.