Genova. Situazione tesa in Val Bisagno dove gli inquilini del civico 17 di via Piacenza sono scesi in strada per protestare e chiede di essere aiutati dalle istituzioni. Il palazzo è inagibile dalla notte del terribile incendio di “San Valentino” e molti degli abitanti non hanno ancora trovato una sistemazione autonoma.
Da una parte le prospettive complicatissime relative ai lavori di ristrutturazione, dai costi insostenibili per grand parte dei proprietari, dall’altra la notizia che da domani il Comune smetterà di pagare le camere d’albergo per una quarantina di sfollati ancora ospitati da strutture ricettive cittadine.
Chi non ha una casa potrà trovare spazio a spese pubbliche solo all’ostello della gioventù di via Costanzi, al Righi. Solo alcune persone, in condizioni particolarmente critiche, sono state trasferite in appartamenti Arte. Sfumata invece la possibilità di trasferire gli inquilini in alcune case sfitte dell’area ex Boero a Molassana con un affitto calmierato.
Per questo il presidio sotto il “palazzo fantasma” dei quasi cento cittadini rimasti fuori casa si è trasformato presto in un blocco del traffico. Sul posto carabinieri e Digos e disagi per chi sta viaggiando tra la Val Bisagno e il centro, la viabilità è stata parzialmente deviata.
Nei giorni scorsi sono state avviate diverse iniziative di solidarietà, raccolte di generi di prima necessità innanzitutto, per gli sfollati di via Piacenza ma al momento il problema più urgente è quello economico: per mettere in sicurezza il tetto e sperare di poter rientrare a casa alle famiglie è stato chiesto un anticipo di 2000 euro: troppi per chi, neppure un mese fa, ha perso tutto nel rogo.