Brescia. Il Genoa c’è, nonostante gli imprevisti dell’ultimo minuto. La trasferta di Brescia, comunque da non sottovalutare, si conclude con un’ampia vittoria dopo un primo tempo che lo stesso Gilardino ha definito “un po’ lento da entrambe le parti a causa, forse, della prima giornata calda della stagione”.
I rossoblù tirano fuori le prestazioni migliori proprio nel momento più importante del campionato e lo fanno andando oltre le difficoltà: oltre le assenze di Aramu, Coda e Puscas.
“Siamo riusciti a sbloccarla con Salcedo − dice Gilardino a Sky − e da lì è cambiata la partita. Nel secondo tempo sicuramente si sono allungati gli spazi, abbiamo trovato le giocate fra le linee. È stato importante, per noi, Gudmundsson perché comunque è riuscito, oltre ai gol, a trovare giocate importanti per la squadra, ma hanno fatto un lavoro incredibile tutti, dal primo all’ultimo; sia chi ha giocato dall’inizio, sia chi è entrato. C’è proprio senso di appartenenza in questo gruppo forte, che non solo ha qualità tecniche e umane è questo è fondamentale”.
Non subire gol e farne anche tanti, ora, di sicuro aumenta l’autostima e si innesca un circolo virtuoso: “Questa consapevolezza sia nei singoli sia nel senso di appartenenza al gruppo, fa differenza nelle gare − afferma il mister − anche Gudmundsson ha acquisito più fiducia e consapevolezza nei suoi mezzi”.
Il recupero di Ekuban sembra essere arrivato al momento giusto: due assist, tanta profondità.
Ora c’è la sosta: “I ragazzi devono anche riposare − dice Gilardino − avranno qualche giorno libero e poi lavoreremo per venerdì 31 in vista della partita contro la Reggina davanti ai nostri tifosi che anche oggi sono stati strepitosi. In base alle condizioni di Mattia e Massimo valuteremo l’impiego, a seconda di quanti allenamenti hanno fatto, ma il gruppo è tutto indispensabile e per un allenatore è gratificante”.