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Genoa, Gilardino: “Il dna di questa squadra è la maturità, l’umiltà un dogma”

Le parole del mister, di Martinez e di Coda dopo la vittoria contro la Reggina

Genoa Vs Ternana

Genova. Ancora una vittoria, ancora nessuna rete subita. Il Genoa ormai è un treno in corsa che sembra davvero essere in grado di travolgere chiunque si frapponga tra lui e l’obiettivo della Serie A.

C’era la tensione della rivincita dopo la sconfitta dell’andata, davanti al pubblico delle grandi occasioni che ha stabilito il record stagionale (30.755 gli spettatori) e contro un avversario in caduta libera ma capace di puntare tutto sui nervi. Ben nove i cartellini gialli, un espulso (Sturaro, ma era già stato sostituito).

Se proprio si vuole guardare il pelo nell’uovo il Genoa è reo di non averla chiusa, come spesso accade, già alla fine del primo tempo con un paio di occasioni davvero ghiotte non sfruttate da Coda e Badelj. Un rischio, perché se non ci fosse stato un Martinez strepitoso al 97′, Canotto, entrato a un quarto d’ora dal termine, avrebbe festeggiato di nuovo una rete contro il Genoa.

Il portiere ringrazia ai microfoni di Sky: “Stiamo facendo un gran lavoro di squadra”. Questa sera il giovane numero 22 è stato anche particolarmente efficace nelle uscite alte, rilanciando anche lungo quando ce n’era la possibilità. Martinez spiega cosa ha portato Gilardino nello spogliatoio: “Ci ha compattati, ha cambiato l’atmosfera della squadra” e ha una parola per i tifosi: “Non ho mai visto un pubblico così, è molto importante per noi”.

“Se le partite non vengono chiuse − afferma Alberto Gilardino − si possono creare i presupposti per pareggio, siamo però riusciti a contenerli. Martinez ha fatto benissimo, così come tutta la linea difensiva. Ilsanker si è fatto subito trovare pronto, non era una partita semplice sotto tanti punti di vista e i ragazzi l’hanno interpretata nel modo migliore”. Il peso specifico di questa vittoria è molto più alto dei tre punti perché arrivata dopo la sosta, era fondamentale rispetto all’atteggiamento e alla solidità di squadra”.

Gilardino in sala stampa continua a essere molto concentrato: “Sono abbastanza esausto dopo questa gara, l’ho vissuta in maniera energica. Vogliamo fare i complimenti ai ragazzi perché hanno eseguito le richieste prima della partita, hanno mantenuto lucidità nella gara, anche se non siamo partiti come volevamo. Poi l’abbiamo sbloccata con l’ottimo gol di Massimo, ci sono state occasioni per raddoppiarla. Non abbiamo concesso molto a una squadra con qualità, gamba e fisicità, è merito dei ragazzi, di questo splendido pubblico, sono molto felice”.  Gilardino ha individuato qual è il dna di questa squadra: “La maturità, l’umiltà è un dogma”.

Bani, uscito dopo pochi minuti, è all’ospedale: “Ha un trauma facciale − conferma Gilardino − lo valuteremo nelle prossime ore”. Il mister non vuole commentare l’arbitraggio: “Io sono sempre molto arrabbiato con terne arbitrali, vivo la partita in modo eccessivo, spesso mi scuso con gli arbitri e i guardalinee perché arbitrare è compito difficile”.

Chi non ha deluso le attese è stato Mimmo Criscito: “Una garanzia per noi − dice il mister − oltre all’esperienza, è giocatore di qualità, ma anche Dragusin è arrivato due giorni fa dalle partite con la nazionale e ha giocato tutta la partita. In questo momento l’aspetto mentale conta più di ogni altra cosa, siamo entrati in campo questa sera con la voglia di interpretarla nel modo giusto, con solidità, è stata una partita sporca e siamo stati bravi a rimanere in partita”.

Coda è subito tornato al gol. Gilardino confida: “L’avevo visto bene e così è stato, ha lavorato per la squadra, giocato in appoggio, fatto molto bene come gli altri ragazzi”.

Coda, arrivato al nono gol in campionato, scherza sempre a Sky: “In allenamento lo dico sempre, posso star fuori due mesi ma la porta la vedo lo stesso. Volevo ripagare il mister che mi ha dato subito l’occasione di ritrovare il campo. La squadra si è comportata benissimo nelle ultime giornate e ci tenevo a far bene”. Alla prima palla buona Coda ha segnato, chirurgico: “Cercare di far passare la palla tra le gambe dell’avversario è un colpo che ho. Poi mi sono mangiato due gol su assist di Gudmundsson, un peccato perché potevamo gestire il secondo tempo in maniera diversa”. Con Gudmundsson in questa posizione più avanzata, Coda sembra trovare più spunti e soluzioni: “Lui quando punta l’area è devastante, io devo attaccare di più la profondità e cercare di metterlo in condizione”.

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