Genova. E’ stato pubblicato oggi dal Comune di Genova il bando di gara per l’affidamento della progettazione definitiva, esecutiva ed esecuzione dei lavori di realizzazione dell’intervento di restauro e valorizzazione del sistema dei forti e della cinta muraria relativo a Forte Begato“.
Il bando, che scade il 17 aprile, è il primo passo per mettere in atto definitivamente il bastione costruito nella prima metà del 1800 e una delle strutture meglio conservate – per quanto in stato di degrado – del sistema dei forti. L’importo complessivo dei lavori, iva compresa, è di 6,4 milioni ma il quadro economico dell’operazione è persino più alto: 7,5 milioni di euro grazie al fondo complementare al Pnrr accordato al Comune di Genova dal ministero della Cultura.
I soldi rientrano, come noto, dello stesso maxifinanziamento da circa 70 milioni che il Mibact ha concesso per la riqualificazione dell’intero sistema dei forti e che in gran parte serviranno per collegare proprio Forte Begato al centro città grazie alla tanto discussa funivia sopra il quartiere del Lagaccio. A questo proposito è ancora in corso da parte della Regione Liguria lo studio del progetto per decidere se dovrà o meno essere sottoposto a Via, valutazione di impatto ambientale, cosa che non permetterebbe di partire con i lavori in tempi brevissimi.
Ma tornando a Forte Begato, 9000 metri quadri e un compendio di 5 edifici sulle colline tra la Valpolcevera e Granarolo, con una vista impareggiabile su tutta la città, le alpi liguri e il monte di Portofino, si tratta del primo dei forti a essere passato – nel 2015 – dal Demanio al Comune di Genova.
La gara definisce anche i tempi per l’esecuzione dell’appalto a un massimo di 922 giorni, di cui 30 per la progettazione definitiva, 30 per l’esecutiva e il resto per il cantiere vero e proprio. Si parla quindi di due anni e mezzo prima che il forte possa essere pronto per essere assegnato al soggetto o ai soggetti che lo gestiranno.
Al termine dell’intervento Forte Begato sarà messo in sicurezza, consolidato, reso accessibile e dotato di impianti elettrici, idrici e di condizionamento in regola. Saranno necessarie opere murarie, demolizioni, bonifiche e interventi impiantistici. Il tutto, naturalmente, dovrà rispettare i vincoli imposti dalla sovrintendenza.
L’ultima ristrutturazione “importante” del forte risale alla fine degli anni Novanta con l’obbiettivo di realizzare al suo interno un “museo delle fortificazioni” ma a quei lavori non seguì mai un affidamento di concessione quindi, nonostante l’impegno di alcune associazioni che si occupano soprattutto degli spazi esterni e della dependance, la struttura si presenta in uno stato abbandonato e degradato.
Quale futuro per forte Begato? L’amministrazione comunale non ha mai spiegato cosa precisamente intende realizzare all’interno del forte. Quello che è certo, se l’opera della funivia sarà completata, è che al di sotto del forte stesso sarà ricavata la stazione di arrivo dell’impianto e si tratterà di una stazione ipogea. Il sindaco di Genova Marco Bucci, però, più volte ha dichiarato di immaginare i forti come poli multifunzionali, culturali e ricettivi comprensivi di ristoranti e bed & breakfast o un ostello, basi per le attività outdoor e così via. Da capire come saranno affidati questi spazi, completamente rinnovati, e a chi ma sicuramente si tratterà di concessioni pubbliche.
La struttura. Forte Begato è un’opera fortificata compresa nelle “Mura Nuove” a difesa della città di Genova, costruita su un vasto pianoro lungo il ramo della cinta difensiva che dal Forte Sperone scendeva lungo il crinale della Val Polcevera. Prende il nome dal sottostante abitato di Begato, frazione del quartiere genovese di Rivarolo, sul versante esterno delle mura. Il Forte Begato è costituito da una grande caserma quadrangolare, strutturata in parte su due piani e in parte su tre, con quattro bastioni agli angoli e un cortile centrale. La terrazza superiore era originariamente protetta da una copertura a falde con tegole di ardesia, ripristinata durante gli ultimi restauri, anche se diversa da quella originaria.
La struttura ospitava una guarnigione di 340 soldati, che potevano arrivare ad oltre 800 in caso di necessità. La dotazione d’artiglieria comprendeva 14 cannoni di varie dimensioni, cinque obici e numerosi pezzi di dimensioni minori. Il pianoro sul quale sorge il forte fu compreso all’interno della cinta muraria seicentesca. Nel 1818 il governo sabaudo su questo sito fece costruire la caserma, i cui lavori di costruzione si protrassero fino al 1830. Tra il 1832 e il 1836 fu completato il recinto bastionato che si affaccia sull’attuale strada, isolando il complesso dalla città. Il forte è raggiungibile dal Righi percorrendo via del Peralto e si affaccia sulla panoramica strada principale, poco dopo aver superato la strada sterrata che porta al Forte Sperone.